I sindacati confermano lo sciopero all’Istituto assistenza anziani

Resta duro lo scontro fra Istituto Assistenza Anziani di Verona e sindacati. Per domani confermati sciopero e presidio indetti dai sindacati.

case di riposo
Foto d'archivio.

I sindacati Fp Cgil, Cisl Fp e Csa confermano lo sciopero di domani all’Istituto assistenza anziani di Verona, uno sciopero simbolico per la prima ora di ogni turno e un presidio a palazzo Barbieri dalle 10 alle 11.

Ulteriore tema di discussione, nelle ultime ore, il sopralluogo dello Spisal, di cui ha dato notizia l’Istituto assistenza anziani stesso. «È stata accertata la regolarità delle procedure e dei protocolli in utilizzo allo Iaa, anche per quanto inerente alla fornitura e utilizzo dei dpi, così come per la creazione e gestione delle aree Covid» aveva fatto sapere l’Istituto attraverso una nota firmata da Presidente, Consiglio di amministrazione e Direttore generale.

Le organizzazioni sindacali sottolineano invece come sia «assolutamente fuori luogo assumere il verbale dello Spisal come indicatore di “regolarità”. Lo Spisal purtroppo, nelle sue ispezioni, avendo assunto il ruolo di sostegno agli enti nella gestione della pandemia, tralascia di entrare nella concretezza delle questioni che riguardano l’organizzazione del lavoro e i rapporti di quest’ultima con i quasi cento contagi di infermieri ed operatori, per non parlare delle centinaia di ospiti infetti».

Secondo i sindacati «il Servizio Spisal si è limitato a valutare le “carte” in ufficio senza effettuare alcun sopralluogo tra i lavoratori per verificare “sul campo” la reale applicazione delle disposizioni. A partire dai percorsi pulito/sporco assai precari in tutta la struttura o la dotazione di personale assolutamente sotto standard assistenziale».

L’Istituto invece rispondeva così ai precedenti attacchi dei sindacati: «Alla luce di tali risultanze, appaiono, ancora una volta, del tutto infondate le dichiarazioni rese nei giorni scorsi, ai giornali e alle televisioni, da alcuni rappresentanti sindacali, lamentando irregolarità e carenze nella gestione pandemica, circostanze prontamente contestate dall’Ente ed oggi certificate dallo Spisal come del tutto inesistenti».

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Per Fp Cgil, Cisl Fp e Csa invece «allo Spisal non interessa che i lavoratori siano in reparto in uno anziché in tre e che, un lavoro in velocità, possa essere la causa della trasmissione del virus e del contagio che continua a diffondersi tra ospiti e operatori. E lo Spisal non entra neppure nel merito delle responsabilità che vedono in capo al datore di lavoro garantire la salute e sicurezza dei lavoratori fino al punto che se le condizioni organizzative non consentono la sicurezza è necessario intervenire o con l’incremento del personale oppure con il trasferimento degli ospiti verso altre strutture per ripristinare condizioni di lavoro sicure».

«Lo stress fisico e psichico a cui sono sottoposti i lavoratori a causa di mancate scelte dei livelli istituzionali che sul problema hanno precise responsabilità, (vedi il mancato lockdown invocato da tutte le Organizzazioni Sindacali di medici e infermieri) stanno creando una condizione grave per i lavoratori» continuano i sindacati.

Sullo sciopero di domani, così si era espresso l’Istituto assistenza anziani: «In questo contesto, lo sciopero proclamato da CGL CISL, UIL e CSA per il 21/12 (nonostante la richiesta di desistenza avanzata dai rappresentanti di tutte le Istituzioni di Verona e provincia) appare del tutto immotivato. È, però, molto triste, che in una situazione come questa, fatta di sacrifici e dolore, dove tutti dovremmo stringerci insieme con l’unico obiettivo di essere l’uno aiuto e conforto dell’altro, alcuni si facciano trasportare da sentimenti di rabbia e rancore dimenticando ciò che veramente è importante».

La replica dei sindacati: «Naturalmente l’ente, nel suo confermato stile ne ha fatto una bandiera per screditare ancora una volta le Organizzazioni Sindacali e la RSU che, di fronte a tanta regolarità, procedono con uno sciopero simbolico. Rispondiamo sì, confermiamo sciopero e presidio e invieremo noi alla Procura della Repubblica quelle che, nella giornata di ispezione, erano le reali condizioni organizzative all’interno dell’ente».

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