Confarca, Martorana: «Serve più personale in Motorizzazione»

Benedetto Martorana, presidente provinciale e coordinatore regionale di Confarca, è intervenuto ai microfoni di Radio Adige per parlare della situazione complicata delle autoscuole e delle nuove modalità degli esami di guida.

Il mercato automobilistico ha vissuto un anno molto difficile, a causa della pandemia, le vendite sono state intaccate così come. le autoscuole e gli stessi privati. Per parlare di questo è intervenuto ai nostri microfoni Benedetto Martorana, presidente provinciale e coordinatore regionale di Confarca.

Leggi anche: ACI Verona, Campanella: «Anno difficile, ma tante proroghe»

«La ripartenza è stata lenta e difficile. Abbiamo lottato parecchio perché il problema più caldo del settore sono gli esami di guida, in quanto i ragazzi hanno bisogno di farli e tutto l’iter ha bisogno di essere supportato da esaminatori e coordinamento con la Motorizzazione per riuscire a sostenerli. Abbiamo fatto tre mesi di stop e i numeri non sono molto positivi. Per quanto riguarda Verona, questo mese avevamo cinquemila e 400 persone che dovevano fare esami e ci sono stati concessi solo mille e 100 posti, con un deficit quindi di quattromila e 291 posti. Abbiamo il 20% del supporto. Questo è dovuto al fatto che la Motorizzazione ha poco personale e non riesce a supportare il tutto. Il Ministero dei trasporti spinge per prorogare le scadenze dei fogli rosa, è di ieri la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della proroga di questi al 29 luglio 2021. È tutto spostato in avanti per cercare di coprire la situazione e questo porta a conseguenze gravi, in quanto non riusciamo a gestire le cose. Le persone continuano ad iscriversi anche se dall’altra parte c’è meno liquidità e le persone sono in maggiore difficoltà a sostenere le spese per la patente, che non essendo una necessità viene spesso rimandata».

Le modalità sono inoltre cambiate, spiega Martorana: «La modalità degli esami di guida è diversa, perché il Covid porta per tutti noi a una serie di dispositivi di sicurezza che devono essere adottati. Pertanto gli esami si prolungano per numerose ore a discapito del lavoro che va svolto all’interno dell’autoscuola. I ragazzi sono in difficoltà, considerato che bisogna indossare le FFP2, ogni quindici minuti occorre scendere per arieggiare la macchina, fare tutta una serie di cose che i decreti determinano. Questo porta a prolungamenti degli esami con le tensioni che si possono immaginare per i ragazzi».

In merito ai sostegni economici dal Governo: «Gli incentivi sono arrivati durante il lockdown iniziale, dato che abbiamo chiuso tutte le attività. Dopo la nostra attività ha ripreso e pertanto, nonostante le problematiche economiche che si possono immaginare e che probabilmente si sentiranno maggiormente tra qualche mese, non abbiamo ricevuto aiuti. Ci stiamo aiutando con continui contatti con politici, con il ministero, per velocizzare la questione esami. è difficile, perché abbiamo un’Italia che è in notevole deficit economico».

Conclude con un messaggio alla Pubblica Amministrazione: «Alla Pubblica Amministrazione vorremmo chiedere di assumere personale per far sì che gli esami vengano svolti con maggiore velocità. Quello che possiamo ipotizzare è il supporto di soggetti che hanno la possibilità di svolgere esami, come nell’ambito militare o altri soggetti facenti parte di altre amministrazioni. Le autoscuole pagano gli esami come sedute straordinarie, perché la Motorizzazione non mette a disposizione, se non raramente, il personale durante l’orario di servizio. Quindi vengono a fare gli esami nel 99% in orari straordinari pagati direttamente dalle autoscuole, e quindi dai ragazzi».