Il week-end di Hyundai Rally Team Italia nell’ultimo appuntamento del Campionato del Mondo Rally, è stato un lungo susseguirsi di forti emozioni, caratterizzato da risultati cronometrici a dir poco incredibili, alternati a problemi meccanici. Umberto Scandola, sempre in coppia con Guido D’Amore, difficilmente dimenticherà la prova speciale numero 11 di sabato pomeriggio, quando negli 11,09 km di Gerosa (Bg) ha fatto segnare il miglior tempo assoluto del rally, lasciando alle sue spalle anche in sette volte campione del mondo Sébastien Ogier, al volante di una WRC Plus. «Mi sono trovato al momento giusto con le gomme giuste e la vettura ben regolata» afferma con modestia Umberto Scandola. Un risultato di assoluto valore che mancava ai piloti italiani dal lontano 2008.
Nella difficile tappa di sabato corsa sulle montagne bergamasche era arrivata una copiosa nevicata che condizionava la giornata di gara, portando anche all’annullamento di due prove. Nella stessa tappa il pilota veronese conquistava un’altra vittoria e una seconda posizione tra i piloti della categoria WRC3. Peccato che invece nelle altre prove si sia presentato un problema elettronico che non ha permesso alla Hyundai i20 R5 gommata Michelin di dimostrare tutto il suo potenziale.

Il problema si era manifestato già nella precedente giornata. Giovedì sera Scandola aveva aperto l’ACI Monza Rally con un quinto tempo tra i tredici protagonisti del WRC3 e tutto faceva presagire a una gara d’attacco. Poi alla partenza della lunga tappa di venerdì la sua i20 R5 non è più andata in moto al primo punto di assistenza e questo improvviso problema elettrico ha frenato tutte le ambizioni. Peccato perché dopo giorni di preparazione il team era pronto a chiudere con un buon risultato la stagione agonistica 2020, fortemente condizionata dai problemi sanitari che hanno colpito anche il motorsport con continui annullamenti di gare e modifiche di calendario.
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«Faccio fatica a giudicare queste lunghe giornate di un rally mondiale, ma dobbiamo ripartire dalle cose migliori che abbiamo espresso a livello assoluto» sottolinea il team principal Riccardo Scandola. «La classifica finale non rispecchia sicuramente il nostro valore e sul risultato hanno pesato come un macigno alcuni problemi inaspettati. Non è mia abitudine trovare delle scuse su un obiettivo mancato ma voglio solamente ricordare che quando non abbiamo avuto problemi, siamo riusciti a dimostrare di saper stare con i migliori e a volte fare anche meglio».

Dopo il ritiro nelle battute finali di Scandola-D’Amore tutte le attenzioni del team si sono concentrate sull’altra vettura portata in gara da Franco Morbidelli, affiancato da Simone Scattolin. Il vicecampione del mondo della MotoGP non si è lasciato intimidire dalle proibitive condizioni meteorologiche portando avanti con determinazione il suo debutto a quattro ruote.
Il 26enne romano si è innanzitutto trovato a suo agio nel nuovo ambiente dimostrando un certo talento. Peccato solamente per un piccolo errore a metà gara che gli ha fatto perdere qualche posizione. Il traguardo può essere inquadrato in maniera molto positiva come il 29esimo tempo ottenuto tra le vetture R5 al via nell’ultima prova speciale Grand Prix, completamente in pista.
