Il tema del giorno è Dantedì, la giornata dedicata a Dante Alighieri, in programma domani 25 marzo. La data segna, secondo gli studiosi, il giorno in cui inizia il viaggio dantesco nell’Aldilà della Divina Commedia. La festa di quest’anno ha un significato più profondo, perché si celebra nel 700esimo anniversario della morte del Sommo Poeta. Anche Verona festeggia il Dantedì, con letture e video con studiosi ed esperti. A parlarne con noi è il regista Fabrizio Arcuri.
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Lei ha curato per le celebrazioni dantesche due progetti molto interessanti. Il primo è il video “La Verona di Dante”, con Francesca Barra e Claudio Santamaria. Com’è nata l’idea?
L’idea è nata per cercare di rendere comune il fatto che Verona sia la terza città dantesca, un dettaglio che non tutti ricordano, associando a Dante solo Firenze e Ravenna. Verona è stato un luogo dove Dante ha risieduto in esilio e a Cacciaguida, colui che l’ha ospitato nella nostra città, è dedicato il Paradiso. L’idea era di far riscoprire un lato di Verona schiacciato dal Balcone di Giulietta e dai reperti medievali.
Per quanto riguarda la scelta degli attori, qual è stato il motivo per cui si è ricaduti proprio su Santamaria e Barra?
Verona è nota soprattutto per il Balcone di Romeo e Giulietta, e in Dante c’è un’altra coppia famosa, ovvero Paolo e Francesca. Per questo abbiamo scelto una coppia che in qualche modo ripercorresse le storie legate a Dante e a Verona. Abbiamo immaginato una sorta di “caccia al tesoro”, come fosse un gioco tra innamorati, che riscoprono la città scaligera e le tracce lasciate da Dante, e il percorso si conclude proprio al balcone.
Il secondo progetto è “Dante’s Box”, un jukebox con 21 puntate radiofoniche in pillole.- Qual èè stata la genesi di quest’idea così atipica?
Abbiamo pensato di rispettare la Divina Commedia, tradendola un po’, cercando di restituire la dimensione popolare, attraverso una tritura musicale che sostenesse i Canti e ce li rendesse più vicini. Insieme ai Canti abbiamo ripercorso la storia della musica contemporanea ed elettronica.
Dante, nonostante siano passati secoli, resta ancora attuale. La sua formula può essere declinata in tanti modi, ce lo conferma?
Dante scrive la Divina Commedia all’apice della cultura medievale e poco prima della sua decadenza. Quando il Sommo scrive la sua opera c’è una grande confusione politica e una pandemia di peste che incombe: in questo periodo ci appartiene in maniera estremamente puntuale. Ogni epoca però ha un suo fil rouge per trovare nella Divina Commedia dei riferimenti e delle associazioni alla realtà, che quindi ci appaiono vicini. Si tratta anche di una commedia umana, parla di sentimenti e debolezze e questi temi saranno eternamente vicini a noi.
Come si possono recuperare i suoi progetti?
“La Verona di Dante” si trova su YouTube e sul canale dell’Assessorato del Comune di Verona. “Dante’s box” è sia su YouTube che su Spotify in versione podcast. Nella versione radiofonica ogni anno è introdotto da un attore famoso.
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