Maddalena Morgante: «Non sono ammissibili “carriere alias” nelle scuole italiane»
Continua a far discutere il caso del liceo Maffei di Verona, dove qualche settimana fa è stata approvata la “carriera alias“. Gli ultimi attacchi arrivano da Fratelli d’Italia e in particolare da Maddalena Morgante, responsabile del “Dipartimento Valori non negoziabili” di FdI in Veneto. «Non sono ammissibili “carriere alias” nelle scuole italiane. Non si può permettere che un ragazzo o una ragazza possa trovare nell’istituzione scolastica non un aiuto a risolvere le incertezze legate all’adolescenza ma, invece, uno strumento di promozione della teoria del gender con l’introduzione del “gender fluid”» afferma Morgante, candidata al consiglio comunale per FdI a sostegno di Federico Sboarina.
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La “carriera alias” permette agli studenti e alle studentesse che non si riconoscono nel proprio genere di nascita di essere chiamati con un nome diverso, anche senza aver iniziato ad intraprendere un percorso di transizione. Il progetto, sostenuto dalla Rete degli studenti medi, era già stato criticato da alcuni esponenti politici quali il deputato e consigliere comunale Vito Comencini (Lega) e il candidato di Fratelli d’Italia Massimo Mariotti.
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Maddalena Morgante accusa il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi: «La scuola del ministro Bianchi è falsamente “dalla parte” dei ragazzi: è uno strumento che istiga alla confusione sessuale togliendo, e non aggiungendo, identità e forza ai nostri giovani».
«Non si sta infatti fermando l’offensiva dell’ideologia gender – rimarca Isabella Rauti, senatrice, responsabile del Dipartimento Pari Opportunità, famiglia e valori non negoziabili di FdI – che punta alla scissione dell’identità sessuale per favorire la teoria gender fluid e del genere percepito. Chiediamo con forza che le circolari dei ministeri dell’Istruzione, della Pubblica amministrazione e degli Interni, impediscano alle scuole italiane, agli uffici pubblici ed alle amministrazioni locali di utilizzare asterischi, neutri e schwa».
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Conclude Maddalena Morgante: «Dopo il caso del liceo classico Maffei (il più antico d’Italia) altre scuole in Italia stanno portando avanti iniziative che minano la consapevolezza di sé e l’autostima dei giovani. Dopo averne “depauperato” la formazione dei ragazzi, abbassando i livelli qualitativi durante e post la pandemia, ora la scuola pubblica sta imboccando una ulteriore e pericolosa deriva senza nemmeno riflettere sulle conseguenze a medio termine delle proprie scelte».
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