La consigliera regionale Cristina Guarda, di Europa Verde, riprende il tema della discarica di car fluff a Sorgà, in provincia di Verona: «Non possiamo far ricadere sui comuni coinvolti le conseguenze di una decisione dal forte impatto ambientale. Spetta almeno alla Regione, con le proprie competenze in materia di rifiuti, muoversi alla ricerca di buone pratiche e sollecitare l’intervento del Governo per risolvere un problema che è nazionale e mondiale».
«Il rischio di ritrovarsi nuove richieste di autorizzazioni per discariche di Car Fluff è ancora reale» dice Guarda.
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«Ecco perché è urgente dare seguito alla proposta di Europa Verde, accolta durante l’approvazione del Documento di economia e finanza regionale, e investire in ricerca a favore della gestione del materiale che deriva dalla frantumazione delle autovetture, detto car fluff. L’obiettivo riciclo completo delle auto è prioritario, perché oggi in Italia invece questo scarto finisce prevalentemente in discarica. Nel caso di Sorgà, essendo area agricola, l’impatto sarebbe devastante» aggiunge l’esponente di Europa Verde.
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«Non a caso anche alcune amministrazioni comunali lombarde, che si trovano a poca distanza dalla discarica di Sorgà, si sono fatte sentire scrivendo una lettera al governatore Zaia per chiedere di bloccare il progetto rilevandone, con osservazioni taglienti, i rischi. Lo spirito di squadra fra Sorgà e i vicini mantovani ha fatto fare marcia indietro all’azienda proponente, per ora».
«Non sprechiamo tempo: ora definiamo una strategia regionale sul car fluff, che deve salvaguardare i Comuni dalla solitudine» conclude Guarda.
L’INTERVISTA a Barini di “No Car Fluff Sorgà”
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