Pomo della discordia a Sorgà è il progetto di un deposito di “Car fluff“, la frazione leggera derivante dalla frantumazione delle autovetture, che preoccupa il Comune, ma anche esponenti politici e i rappresentanti degli agricoltori. Il potenziale sito di stoccaggio dovrebbe sorgere in località De Morta, a Pontepossero.
«Sorgà è una zona agricola rinomata per il riso e il radicchio Igp, ma anche per altre colture d’eccellenza. Un deposito di scarti d’auto mette a rischio il lavoro e l’immagine di centinaia di aziende agricole». È la posizione dei Giovani di Confagricoltura Verona.
«Abbiamo incontrato il presidente del comitato No Car Fluff di Sorgà, Venanzio Montarini, e il sindaco Christian Nuvolari di Sorgà, che ci hanno informato del possibile insediamento di uno stoccaggio di rifiuti derivanti dalla demolizione di auto» afferma Piergiovanni Ferrarese, presidente dei Giovani di Confagricoltura Veneto e Verona.
«Mi hanno espresso le loro preoccupazioni per le possibili ricadute negative sul territorio. Sono timori che, come agricoltori, condividiamo. Non siamo contrari alle iniziative private in sé, che sono ovviamente legittime, bensì all’opportunità di aprire uno stoccaggio di rifiuti in una zona in cui si producono molte colture di eccellenza della nostra regione. Basti pensare al riso e al radicchio, che vantano il marchio Igp, ma anche a mele, pesche, kiwi e a molti ortaggi. Senza dimenticare cereali e proteoleaginose».

«Importante – continua Ferrarese – è anche l’allevamento di bovini da latte e da carne, ma ricordo che nell’area ci sono anche suini e avicoli. Attività che costituiscono la fonte di reddito per numerose aziende agricole e centinaia di addetti. Non è difficile immaginare quali ripercussioni potrebbero esserci per tutte queste imprese e lavoratori, considerata anche la fragilità idrogeologica del territorio».
Secondo Ferrarese il sito di stoccaggio comporterebbe un radicale stravolgimento del paesaggio, oltre a richiedere nuove infrastrutture viabilistiche. «Non oso immaginare come una superficie di 30 ettari agricoli possa essere adibita allo stoccaggio di rifiuti di questo genere» sottolinea.
«Giusto per rendere l’idea, si tratta di un’estensione di un chilometro per circa 300 metri. Ritengo, quindi, che sia doveroso da parte nostra monitorare l’evoluzione della vicenda e da subito ci attiveremo con gli esponenti della politica regionale e nazionale per sottoporre le nostre perplessità sui rischi e i pericoli che la creazione di un sito del genere potrebbe comportare» conlcude Ferrarese.
Grossi timori sono stati espressi anche da Montarini, mentre il sindaco ha ribadito che ad oggi l’unico dato certo è la richiesta presentata in Regione dall’azienda interessata dall’insediamento, che si è anche presentata in Comune per esporre il progetto. Il terreno di proprietà privata, pari a circa 30 ettari, non è ancora stato venduto dai proprietari.
LEGGI ANCHE: Zaia: «Senza misure a gennaio non ne veniamo fuori»
Dibattito aperto
Lo scorso 11 agosto il Comune di Sorgà aveva organi«zzato un incontro con i cittadini. «Abbiamo constatato una buona partecipazione della popolazione e un attivo interesse nella salvaguardia del nostro territorio» avevano fatto sapere all’epoca dall’Amministrazione. «Presenti anche i consiglieri di minoranza, a conferma della volontà di tutto il Consiglio Comunale di preservare l’ambiente e garantire la salute dei cittadini».

Il 9 novembre si è tenuta invece una riunione web tra i rappresentanti del “Comitato per la salvaguardia pubblica di Sorgà”, le istituzioni comunali e alcuni rappresentanti di Europa Verde guidati dalla consigliera regionale Cristina Guarda.
«Corte Demorta si trova in un’area agricola ricca di biodiversità, con nidificazione di cicogne, risorgive e con numerose risaie tutt’intorno che sono valse l’ottenimento del marchio IGP per il riso vialone nano che lì si coltiva e produce» avevano sottolineato i Verdi di Verona.
«Inoltre la rete stradale, che consente l’accesso all’area, è assolutamente inadeguata a sostenere il carico di veicoli industriali e mezzi pesanti che a regime inevitabilmente percorrerebbero le strade urbane di paesi, anche quelli circostanti, che hanno oggi solo traffico agricolo oltre a quello privato».
Dal punto di vista tecnico legislativo, Guarda ha reso noto che è di prossima emanazione un disciplinare regionale assai stringente in tema di riciclo ed inertizzazione dei rifiuti industriali e assimilabili tale da far superare le attuali convenienze economiche di conferimento in discarica.
LEGGI ANCHE: Medici e infermieri veronesi a Zaia: «Servono misure severe, siamo al limite»