Dopo gli scontri avvenuti la settimana scorsa a Verona si cerca di fare il punto su chi siano i responsabili delle violenze avvenute in piazza Erbe e quali siano i reali disagi che che i cittadini stanno affrontando, soprattutto alla luce delle nuove restrizioni in arrivo con il nuovo Dpcm. Ne abbiamo parlato con il sindaco di Verona, Federico Sboarina, intervenuto stamattina ai microfoni di Radio Adige Tv.

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«Su quello che è successo mercoledì sera mi sono già pronunciato: il corteo era fatto di centinaia di persone che legittimamente stavano manifestando per una situazione di difficoltà economica pesante, anche per una città ricca come la nostra. – ha detto il sindaco – Quello che non è legittimo è l’uso della violenza che viene ad essere incomprensibile nel momento in cui si esercita violenza andando a devastare i plateatici di coloro i quali si vorrebbe sostenere la battaglia e per cui si manifesta. Lì casca l’ascino. È legittimo manifestare anche con toni accesi verbali e anche io parlando con tante persone con famiglie in difficoltà dal punto di vista sanitario, sociale ed economico, ma niente giustifica atteggiamenti di quel tipo nè a destra nè a sinistra».

«Le vicende legate alle indagini non sono competenza mia, compito del sindaco è difendere la propria comunità e il proprio territorio e fare in modo che non ci siano episodi di violenza stupida come quello di mercoledì, che è una violenza fine a se stessa. Ed è un gesto ancora più condannabile nella misura in cui viene esercitata mascherandosi dietro al fatto che si sta manifestando per qualcosa di importante. C’era qualcuno in piazza in quella sera che non voleva dare una mano a qualcun’altro, ma solo per il gusto di fare casino ed esercitare violenza».

Il timore che episodi di questo genere possano ripetersi c’è: «È chiaro che quando c’è del disagio sociale poi sfocia in rabbia, perchè quando qualcuno non riesce ad arrivare a fine giornata e ha una famiglia è una delle situazioni peggiori che si possano vivere. La preoccupazione e l’allerta è tanta perchè capisco la rabbia e il disagio sociale delle famiglie, che poi vanno a finire in piazza. Quello che non capisco è quando qualcuno strumentalizza quella rabbia e quel disagio. Quindi bisogna nelle prossime settimane mettere in campo interventi importanti dal punto di vista economico e sociale, perchè ora il disagio è ancora più profondo».

Sulla crescita dei contagi e sui controlli del fine settimana: «Nel weekend sono andato al mercato dello stadio per verificare la situazione con le nuove ordinanze, mentre sui centri commerciali devo avere il report del fine settimana. Non bisogna dimenticare che il disagio nasce da motivazioni di carattere sanitario molto forte, da una linea del contagio che sta crescendo negli ultimi giorni. Mi sono confrontato sabato mattina con i direttori sanitari dell’Azienda ospedaliera e dell’Ulss9 e c’è una forte preoccupazione, perchè loro vedono dall’interno quello che sta succedendo con i numeri dei ricoveri che salgono anche in terapia intensiva. Si sarebbe dei folli a non partire dal presupposto che noi sindaci siamo tutti responsabili della salute della comunità».

Ora l’attesa è tutta per il nuovo Dpcm, che dovrebbe uscire domani e che preannuncia norme più restrittive: «Quello che spero è che a differenza degli ultimi Dpcm abbia un criterio e una logica, altrimenti è difficile spiegare ai cittadini le motivazioni. Per esempio: che senso ha chiudere i ristoranti alle 18? Di fronte a questi provvedimenti, dal mio punto di vista privi di logica e che fanno nascere il disagio. – ha commentato Sboarina – Qui non entro nel merito di provvedimenti più o meno restrittivi che si basano su valutazioni di carattere sanitario, perchè la salute dei cittadini di qualsiasi età è prioritaria, ma deve esserci logica con la speranza che non servano provvedimenti così restrittivi perchè il nostro territorio e il nostro Paese sono in forte difficoltà».