Il tema sicurezza e disordini è centrale in tante città d’Italia, che negli scorsi giorni hanno dovuto fare i conti con cortei violenti e veri e propri attacchi nei confronti delle forze di polizia. Gli scontri sono iniziati con l’applicazione del Dpcm di lunedì scorso, 26 ottobre, e spesso, nonostante nascano come manifestazioni pacifiche, terminano in guerriglia. È successo anche a Verona mercoledì scorso, 28 ottobre, quando un corteo di centinaia di persone ha attaccato le forze di polizia tentando di raggiungere la Prefettura scaligera. Nel corso degli scontri sono rimasti feriti cinque poliziotti, di cui uno in modo grave. Ne abbiamo parlato con Maurizio Ferrara, segretario vicario regionale del Veneto del sindacato Fsp Polizia e coordinatore nazionale tecniche di base operative Fsp.
«Purtroppo il bilancio di queste ultime giornate non è rassicurante. Dopo Roma, Trieste, Napoli, Torino e Verona, anche Firenze è stato teatro di violenti scontri con le forze dell’ordine, dove i criminali hanno attaccato le forze di polizia causando dieci feriti. – ha detto Ferrara – Il bilancio è preoccupante perchè ogni giorno sono troppi i feriti: un’aggressione ogni tre ore, 250 aggressioni al mese e mille all’anno per la sola polizia, senza contare i feriti riportati anche dalle altre forze dell’ordine. A fronte di una situazione diventata drammatica, però, lo Stato non fa nulla: un silenzio assordante da parte delle istituzioni e i poliziotti vengono lasciati soli a gestire senza uomini e senza mezzi una situazione ormai esplosiva e fuori controllo. Non ci si rende conto che in Italia ormai stiamo vivendo un’emergenza sicurezza, alla quale è necessario rispondere con provvedimenti straordinari. Le piazze ormai sono in uno stato di guerra e bisogna andare preparati ad una situazione del genere: serve intervenire con azioni forti soprattutto quando le proteste degenerano. Ci troviamo di fronte, talvolta, a situazioni para-terroristiche di guerriglia che non sono fronteggiabili».
Tanti anche i minorenni che sono stati visti agire con violenza durante gli scontri. Un fenomeno sempre più grave e frequente: «Le infiltrazioni di minorenni a cortei autorizzati sono un allarme crescente che nessuno sa fermare. Si uniscono in branco, si infiltrano nei cortei senza alcun codice di comportamento che non sia violenza e devastazione. Chiamiamoli con il nome giusto: sono baby criminali che non si fermano davanti a nulla. Non so dire per quale motivo questo avviene, ma dietro questi comportamenti ritengo ci siano spesso i disagi famigliari di questi ragazzi» ha commentato Ferrara.
«Il dissenso è legittimo: ognuno può manifestare il proprio dissenso a qualsiasi tipo di provvedimento. Però bisogna farlo con modi diversi da quelli che spesso vengono utilizzati. In questi cortei spesso si infiltrano gruppi di estrema destra, fronte skinheads, centri sociali, ultras, che non hanno nulla a che vedere con il dissenso».
Ora i disordini si stanno allargando a macchia d’olio in tutta Italia e con l’aggravarsi delle restrizioni la situazione potrebbe degenerare: «Credo che continueremo su questa strada e la situazione non potrà che peggiorare. Nei confronti dei criminali si continua a usare eccessiva indulgenza e strumenti inadeguati. – ha denunciato Ferrara – Re-immissioni in libertà immediate anche nei confronti di autori di eventi gravissimi sono cose di ogni giorno e questo influisce negativamente anche sul morale degli agenti di polizia. Ci sono leggi eccessivamente garantistiche e procedure che non tengono conto della gravità del momento, tutto questo condito anche con una situazione contrattuale da parte degli uomini della polizia obsoleta: l’ultimo contratto risale a un anno fa e mi pare che la polizia sia lasciata da sola. Nei giorni scorsi, con Fsp Polizia, abbiamo organizzato una manifestazione a Roma, “Poliziotti, servitori ma non servi” alla quale hanno aderito moltissimi agenti per dire che non è più possibile continuare nell’incertezza e ipocrisia senza che nulla venga fatto ina una situazione di questo tipo».