I Dpcm delle ultime settimane hanno imposto un nuovo stop alle società sportive dilettantistiche. Anche i calciatori, racconta Mario D’Aleo, calciatore dell’Avesa, sono stati interessati da questa decisione: «È dura perché abbiamo avuto due campionati annullati e stare a casa è difficile. Ci sono state concessioni per allenarsi senza contatto ma è comunque molto complicato».
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È stato un periodo di stop, rinvii e presunte ripartenze nel 2021. Commenta D’Aleo: «Data la situazione credo che sia giusto fermarsi. Chi deve prendere decisioni si trova sottoposto a numerose pressioni, tra società, giocatori e lavoro: non è assolutamente semplice ed è chiaro che il calcio viene un poco dopo».
Lo stop non ha riguardato gli sport a livello professionale, che hanno invece potuto proseguire con la loro attività perché, secondo D’Aleo, «per i professionisti si tratta di lavoro, mentre per noi è una passione ed è giusto che rimanga tale, senza limitare i lavori che ognuno di noi svolge e senza creare problematiche in famiglia».
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La società ha rispettato con molta attenzione le indicazioni sanitarie per contenere l’emergenza Covid 19: «Nel periodo di allenamento ci veniva misurata la febbre, l’ingresso e l’uscita erano separati e, negli spogliatoi, stavamo sempre a distanza. La società è stata veramente molto attenta».