Film Festival della Lessinia, ecco i lungometraggi in gara

Il festival si terrà dal 21 al 30 agosto e avrà delle novità, come la presenza di una sala virtuale e il pubblico che farà da giuria per il Lessinia d'Oro e il Lessinia d'Argento. Di seguito il programma dei lungometraggi in concorso.

Al via il 21 agosto la 26esima edizione del Film Festival della Lessinia. 63 sono i film in programma, suddivisi nelle sezioni FFDLgreen, Montagne italiane, Cortometraggi e FFDL+, oltre alla rassegna principale di Lungometraggi.

La novità dell’edizione 2020 sarà la presenza di una sala virtuale online, grazie alla collaborazione con Eventive, dove poter visionare tutti i film in programma tranne quelli della sezione FFDL+, rivolti agli spettatori più giovani. Altro elemento innovativo è l’assenza di una giuria internazionale: sarà infatti il pubblico a decretare il vincitore della Lessinia d’Oro per il miglior lungometraggio e il Lessinia d’Argento per il miglior cortometraggio.

Di seguito la lista dei lungometraggi in concorso, tutti visionabili sia al Teatro Vittoria sia in sala virtuale.

Si inizia il 21 agosto alle 21 con “Lunana: a Yak in the classroom” di Pawo Choyning Dorji, la storia di un insegnante mandato a finire l’apprendistato nella scuola del remoto villaggio di Lunana sull’Himalaya.

Il 22 agosto alle 21 è in gara “Prazer, camrades!” di José Filipa Costa, la storia e il presente dei rivoluzionari portoghesi che durante la Rivoluzione dei Garofani del 1975 hanno preso parte agli eventi. Il 23 agosto alle 18 “Zumriki” di Oskar Alegria, ambientato in una nostalgica Navarra.

Il 24 agosto la rassegna torna alle 21 con “Schwarze Milk”, di Uisenma Borchu, la storia di Wessi, mongolo trapiantato in Germania che torna alla ricerca delle sue origini. Si prosegue il 25 agosto alle 18 con “The Widowed Witch” di Cai Chengjie, la storia di una vedova cinese accusata di stregoneria, e alle 21 con “Paroles de Bandits” di Jean Boiron-Lajous, i “banditi” che aiutano i migranti a oltrepassare il confine in Val Roia.

Il 26 agosto alle 18 “Stoyanka na doroge vetra” di Nataliya Kharlamova, la storia di un ritorno all’accampamento familiare in Siberia. Alle 21 invece “Village of women” di Tamara Stepanyan, che racconta del villaggio armeno abitato solo da donne e bambini.

Il 27 agosto alle 21 è il turno dell’italiano “Noci Sonanti” di Lorenzo Raponi e Damiano Giacomelli, la storia di Fabrizio, che nei colli marchigiani ha fondato la tribù delle noci sonanti.

L’ultimo film in gara per la sezione dei lungometraggi è “This is not a burial, it’s a resurrection”, di Lemohang Jeremiah Mosese, il 28 agosto alle 18: è la storia di un Lesotho che sta per essere inondato dalle acque di una diga.