Zaia: «43% dei vaccini somministrati. Scuole superiori in dad al 100%»

Durante il punto stampa del Governatore del Veneto ha esposto la sua preoccupazione per l'aumento dei contagi nonostante le restrizioni adottate nel periodo natalizio. Le vaccinazioni stanno procedendo veloci, in due giorni somministrato il 43% dei vaccini. Uscirà un'ordinanza regionale che dispone la didattica a distanza nelle scuole superiori, per il mese di gennaio, al 100%.

Il bollettino. Ricoverati totali 3.459, 400 in intensiva, +4, 3.059 +27 in area non critica. Decessi +50. Vaccinazioni alle 12 di oggi: il 43% del magazzino è stato somministrato.

«Facciamo vaccini fino alle 22 di sera, stiamo volando. Questa settimana avremo somministrato 70mila vaccini e poi cominceremo con i richiami».

«Ieri sera la riunione con il Governo e i Presidenti di Regione. C’è preoccupazione perché abbiamo due settimane di ritardo rispetto alla curva europea. Nonostante le misure restrittive, con lockdown in altri paesi, Germania e Gran Bretagna stanno vedendo un aumento dei contagi molto elevato: la Gran Bretagna sta registrando 60mila casi al giorno, noi in Italia siamo a 20mila. La curva non sta crescendo, siamo in altopiano. Ma il problema è che non cala».

«La mutazione inglese ce l’abbiamo, non dà sintomi in più rispetto a quello che già conosciamo, ma è molto più contagioso».

«Ordinanza per la chiusura delle scuole superiori, visti i dati. Non ci sembra prudente lasciarle aperte, tifiamo che la scuola sia in presenza, ma abbiamo l’obbligo di pensare alla sicurezza sanitaria. La didattica sarà al 100% a distanza per il mese di gennaio».

«Ne usciremo, dopo la tempesta viene sempre il sereno. Ma se non adotteremo tutte le precauzioni necessarie, il virus farà il suo corso, con i suoi tempi; se invece tutti noi faremo il massimo, indossando mascherine, evitando spostamenti, igienizzando le mani, evitando contatti a rischio riusciremo a fermarlo prima».

L’ordinanza di Zaia per le scuole superiori. Nel testo si legge: «Per le ragioni di ordine sanitario di cui in premessa, a decorrere dal 7 gennaio  2021 e fino al 31 gennaio 2021 gli Istituti di istruzione secondaria di secondo  grado, statali e paritari, e le Scuole di istruzione e formazione professionale (IeFP) adottano la didattica digitale integrata complementare alla didattica in presenza per gli studenti dei percorsi di studio e per gli iscritti ai percorsi di  secondo livello dell’istruzione degli adulti in modo da assicurare il ricorso alla  didattica digitale integrata per il 100% della popolazione studentesca. Le modalità concrete di attuazione delle misure di cui al punto 1) sono definite  dalle Istituzioni scolastiche, facendo ricorso alla flessibilità organizzativa di cui  agli articoli 4 e 5 del D.P.R. n. 275/1999 e nel rispetto delle linee guida per la  didattica digitale integrata adottate con decreto del Ministro dell’Istruzione n. 89  del 7 agosto 2020 e successive modifiche».  

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«Gli istituti garantiscono la possibilità di svolgere attività in presenza qualora  sia necessario l’uso di laboratori o per mantenere una relazione educativa che realizzi l’effettiva inclusione scolastica degli alunni con disabilità e con bisogni  educativi speciali, secondo quanto previsto dal decreto del Ministro  dell’istruzione n. 89 del 7 agosto 2020, e dall’ordinanza del Ministro  dell’istruzione n. 134 del 9 ottobre 2020, garantendo comunque il collegamento  on-line con gli alunni della classe che sono in didattica digitale integrata».  

Per quanto riguarda il trasporto pubblico locale: «In attuazione delle disposizioni dell’art. 1, comma 10, lett. mm), DPCM  3.12.2020, gli enti di governo del trasporto pubblico locale su acqua, gomma e  ferro nonché gli enti gestori dei servizi non di linea rimodulano la  programmazione del trasporto pubblico locale, anche non di linea, per le  modalità ferro, gomma e acqua, al fine di assicurare i servizi minimi di linea e  quelli non di linea soddisfacendo l’effettiva domanda di trasporto, anche al fine  di garantire il rispetto delle limitazioni di cui alla lettera A) della presente  ordinanza».  

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Anche a Verona, per effetto dell’ordinanza regionale firmata oggi dal presidente Luca Zaia, le scuole superiori resteranno chiuse fino a domenica 31 gennaio. Questo significa che dopo le feste, tutti gli istituti di istruzione secondaria di secondo grado, statali e paritari, comprese le scuole di formazione professionale, proseguiranno con la didattica a distanza. Le lezioni in presenza, quindi, riprenderanno dal primo febbraio. Resta garantita, invece, la partecipazione a laboratori o alle attività per alunni con disabilità e bisogni educativi speciali.

Come specifica l’ordinanza regionale, il provvedimento viene adottato in quanto “le misure statali e regionali non hanno determinato il contenimento del contagio in misura tale da consentire l’espletamento del servizio scolastico”, tenendo in considerazione che, in tutto il Veneto, dovrebbero riprendere a spostarsi 117 mila studenti e 18 mila tra docenti e personale Ata, con possibili assembramenti. Sulla base dei dati dell’Azienda Zero, alle ore 8 di questa mattina, in Veneto si registravano 94.956 soggetti positivi, 2.706 ricoverati in area non critica e 368 persone in terapia intensiva. Anche a Verona i numeri restano alti. Questa mattina erano 20.651 i positivi, 249 i ricoverati (Borgo Roma, Borgo Trento e Marzana) e 36 le persone in terapia intensiva.

«Insieme alla Prefettura e ad Atv avevamo già predisposto il rinforzo del servizio di trasporto scolastico, ma è troppo rischioso riprendere le attività in aula in questo momento – spiega il sindaco Federico Sboarina -. I dati non sono per niente incoraggianti, soprattutto nella nostra città. La previsione di riaprire le scuole era preoccupante, in quanto avrebbe determinato inevitabili affollamenti. Anche aumentando le corse, infatti, se ingresso e uscita dei ragazzi non sono scaglionati e riorganizzati, creano per forza delle ore di punta sui bus, utilizzati anche dai lavoratori e dagli anziani. Rischio che non corriamo con i livelli di istruzione inferiore per i quali il servizio di trasporto è organizzato in maniera completamente differente. Per tutelare la salute pubblica e anche l’economia cittadina è prudente rimandare, quindi, di qualche settimana. So che è importante per i nostri ragazzi e giovani la crescita anche personale a contatto con i coetanei e con i docenti. Si tratta di un grande sacrificio a cui adesso sono chiamati, ma faremo tutto il possibile perché questo avvenga quanto prima. Non possiamo minare adesso un possibile ritorno alla normalità entro la prossima primavera».