I mesi di emergenza Covid sono stati complicati per tutti, ma in particolar modo si è percepita una grande di sofferenza da parte del Parco Natura Viva di Verona. A tal proposito abbiamo colto l’occasione per chiedere al direttore scientifico del Parco Natura Viva, Cesare Avesani Zaborra, della recente apertura delle attività e che riscontri ha avuto. Ne ha parlato ieri Avesani Zaborra a Buongiorno Verona Live, su Radio Adige Tv 640.
«Per noi è stata una grande soddisfazione vedere che, nel momento della riapertura, il flusso di visitatori, abbonati e di coloro che ci hanno sempre sostenuto sono stati tanti, soprattutto per nel mese di maggio. La partecipazione in senso di donazioni è stata notevole. Il parco è stato fermo per circa 250 giorni e questo fattore ha contribuito nel procurare sbilanciamenti vari anche per gli animali, che dovevano essere accuditi. – ha commentato il direttore Avesani- Sono state circa 150 le persone che hanno aderito a questa iniziativa. La pandemia ci ha reso consapevoli che il valore della biodiversità è legato alla salute umana».
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Lo scopo principale del parco è quello di salvaguardare le specie in via di estinzione, oltre al fattore legato all’intrattenimento. Infatti, è stata creata la “Arca Foundation Challenge per la biodiversità” terminata domenica scorsa, riscontrando molto successo da parte del pubblico.
«Noi speriamo che tutti coloro che vengono a visitare il parco abbiano voglia di trasmettere ai propri figli i valori di cui ci facciamo porta voci e far capire lo sforzo che viene fatto dalla comunità internazionale per la salvaguardare di quelle specie in pericolo di estinzione».
Inoltre, tante sono state le nascite al Parco Natura Viva, tra le quali: l’avvoltoio reale, i fenicotteri rosa e un piccolo di renna. Il Parco già dal 10 di gennaio fino al 10 di marzo, come ci ha spiegato il direttore Avesani, resta per progetti di manutenzione ed è anche il periodo di accoppiamento tra questa specie in via di estinzione. Il lockdown nell’ottica delle nascite non ha inciso in maniera preponderante.
L’importanza dei social
Per creare una cultura attorno al mondo animale, bisogna lavorare anche dal punto di vista della comunicazione. Negli ultimi anni il Parco Natura Viva ha fatto molti sforzi nel coinvolgimento degli utenti sui social, tanto che il nome del piccolo di renna nato da poco è stato scelto dalla community del parco. Questo è un aspetto importante, soprattutto in questo periodo storico.
«Questo è un tasto per me molto rilevante. – ha concluso Avesani – Ringrazio il mio staff che anche a distanza ha dato un contributo importante a quello che è il coinvolgimento del pubblico attraverso i social».
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