Sciopero e presidio oggi per i lavoratori dell’Istituto Assistenza Anziani di Verona, guidati dai sindacati Fp Cgil, Cisl Fp e Csa. Si sono riuniti questa mattina davanti a Palazzo Barbieri in piazza Bra per protestare contro le difficili condizioni di lavoro degli operatori sanitari.
Tema di discussione, già negli scorsi giorni, il controllo dello Spisal nelle strutture controllate dall’Istituto. «È stata accertata la regolarità delle procedure e dei protocolli in utilizzo allo Iaa, anche per quanto inerente alla fornitura e utilizzo dei dpi, così come per la creazione e gestione delle aree Covid» aveva fatto sapere l’Istituto attraverso una nota firmata da Presidente, Consiglio di amministrazione e Direttore generale.
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Secondo i sindacati invece «il Servizio Spisal si è limitato a valutare le “carte” in ufficio senza effettuare alcun sopralluogo tra i lavoratori per verificare “sul campo” la reale applicazione delle disposizioni. A partire dai percorsi pulito/sporco assai precari in tutta la struttura o la dotazione di personale assolutamente sotto standard assistenziale».
Confermato quindi per oggi lo sciopero simbolico di un’ora all’inizio di ogni turno e il presidio in piazza Bra a Verona.
La posizione dell’Ulss 9 sui controlli Spisal
«In considerazione a quanto emerso in alcuni articoli sulla stampa locale riguardo all’intervento dello Spisal presso l’Istituto Assistenza Anziani, il direttore Manuela Peruzzi ritiene opportuno fornire le seguenti precisazioni» si legge nella nota diffusa oggi. «La procedura adottata si basa su una lista di controllo rispondente a procedure specifiche codificate rivolte alla verifica delle misure di sicurezza anti-Covid».
«Il piano di controllo avviato nella prima fase dell’emergenza e consolidato in questa seconda fase risponde a un preciso mandato istituzionale di supporto alle aziende come indicato nel verbale dell’incontro del tavolo prefettizio del 25 novembre scorso in cui erano presenti tra l’altro anche le organizzazioni sindacali. L’intervento specifico all’Istituto Assistenza anziani, peraltro già oggetto di controllo alcuni mesi orsono, è stato quindi condotto con i metodi di coinvolgimento delle figure aziendali, e cioè il responsabile dell’Istituto e il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza, proprio per conoscere l’applicazione sostanziale delle misure di prevenzione che comprendono gli aspetti organizzativi strutturali e gestionali dell’Istituto, il corretto impiego dei dispositivi personali di protezione, l’informazione, formazione e l’addestramento del personale, la gestione dei parenti e degli ingressi, la gestione dei casi positivi e dei contatti stretti».
«In generale, il sopralluogo ha confermato l’adozione di misure di sicurezza come l’isolamento dei reparti con ospiti positivi e di altre situazioni che possono dar luogo a contagio, come le zone di vestizione e svestizione, l’uso idoneo dei DPI necessari per l’accesso in aree Covid e i percorsi del materiale “pulito” distinti da quello del materiale “sporco”».
«Il verbale di ispezione non ha mancato di sottolineare la criticità relativa alla carenza di personale infermieristico e di operatori sociosanitari, che si inserisce in una situazione di eccezionalità che interessa tutto il comparto della sanità e dell’assistenza. Lo Spisal è certamente consapevole che questa situazione va ad aggravare la pressione sul personale con ricadute evidenti anche sul piano della sicurezza».
«Proprio per questa ragione è stato somministrato a 400 operatori delle case di riposo il General Health Questionnaire P. Goldberg. Tale questionario, in corso di valutazione, è uno strumento di rilevazione individuale dello stress lavoro correlato adottato a livello internazionale. Lo Spisal svolge i propri compiti istituzionali seguendo procedure validate e con metodi obiettivi. Pur essendo comprensibile che in una situazione eccezionale come l’attuale la dialettica tra organizzazioni sindacali e datori di lavoro sia più aspra, non è accettabile alcun tipo di strumentalizzazione».