Festa della donna, Guaraldo: «Serve un cambio di mentalità»

Oggi è l’8 marzo e si celebra la giornata internazionale della donna. Un momento per festeggiare tutte le donne, ma anche per riflettere sul ruolo fondamentale che esse giocano all’interno della società. Ne abbiamo parlato con Olivia Guaraldo, professoressa di filosofia politica dell'Università di Verona e membro del Comitato Unico di Garanzia di Ateneo.

Oggi è l’8 marzo e si celebra la giornata internazionale della donna. Un momento per festeggiare tutte le donne del mondo, ovviamente, ma anche per riflettere sul ruolo fondamentale che esse giocano all’interno della società. Si sente parlare spesso di “gender gap”, quella parità di genere che in Italia ancora non è stata raggiunta e che si sta cercando di conquistare da anni con piccoli passi. Collateralmente a questa festa non si può poi non parlare della violenza di genere, di cui troppe donne sono e sono state vittime, soprattutto con questa pandemia. Per parlare di questa tematica siamo in collegamento con Olivia Guaraldo, professoressa di filosofia politica dell’Università di Verona e membro del Comitato Unico di Garanzia di Ateneo.

«La questione non considerare la donna equivalente all’uomo, ma considerare la donna nella sua diversità come uguale per poter accedere alle stesse opportunità degli uomini. In Italia scontiamo un ritardo simbolico, dato che la donna è compagna dell’uomo e madre. Un’immagine maschile e dal gusto maschile, serve quindi un cambio di mentalità sicuramente» afferma.

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«Le donne scontano il disagio della pandemia perché sembra più naturale che sia la donna che si occupi della famiglia, perché in Italia abbiamo un immaginario di genere molto connotato. Questo non significa denigrare l’esperienza materna ma essa si può esprimere in molti modi» prosegue. «Le donne si sono assunte molte responsabilità durante il lockdown. E in questo periodo di mini-lockdown a pagarne il prezzo sono sempre le donne, soprattutto per la chiusura delle scuole».

«Spesso sottovalutiamo il ruolo dei significati simbolici, quindi dovremo cercare di evitare di attribuire ai termini femminili dei significati accessori o minori, per evitare che questo termine includa anche la parte femminile. Questa è una sorta di subalternità simbolica, ma anche sociale» continua.

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«Il Comitato Unico di Garanzia è un organo dell’Università che monitora il benessere lavorativo e la parità di genere, nel campo del lavoro. Perché le differenze di genere non penalizzino le donne, ma le sostengano invece. Organizziamo spettacoli di sensibilizzazione rispetto alla violenza sulle donne, ma anche formazione personale per individuare situazioni di mobbing o molestie per poter essere prese in carico dalla Consigliera di Parità, che poi lavora all’interno dell’Ateneo. Con il Cug abbiamo organizzato un corso, aperto ancora fino al 22 marzo, Lady Leader, sulla figura e l’importanza della leadership femminile. Vari sono gli aspetti da cui verrà trattato» conclude. «Le donne stesse devono infatti riconoscere le loro capacità».