
Gli alpini veronesi sono chiamati al voto. Allentato l’enorme lavoro che le penne nere hanno svolto per la comunità durante l’emergenza Coronavirus, ora la sezione veronese dell’ANA si prepara alla triennale turnata elettorale per eleggere presidente e consiglio direttivo.
Teatro per le votazioni, sabato 27 giugno, sarà nientemeno che il Palazzetto dello Sport, contenitore abbastanza capiente da garantire lo svolgimento delle operazioni nel rispetto delle regole del distanziamento fisico.
Si vota al mattino e l’invito degli organizzatori è di sfruttare al massimo il meccanismo delle deleghe che permette a ciascuno dei circa mille aventi diritto al voto – ogni gruppo conta un delegato ogni 25 iscritti – di esprimere la preferenza per conto di massimo altre due persone. “L’obiettivo è di far convergere al Palazzetto il minor numero di persone, garantendo al tempo stesso lo svolgimento delle votazioni nel pieno del rispetto delle regole del nostro Statuto”, spiega il presidente Luciano Bertagnoli. Sabato, dunque, sono attese al Palazzetto dalle prime ore della mattina cira trecento persone. Dopo l’apertura dei seggi, ciascun gruppo sarà chiamato a votare presidente e rappresentanti del direttivo in differenti segmenti della struttura sportiva. Le operazioni sono state infatti pianificate in ogni minimo dettaglio: all’ingresso ci sarà un servizio di vigilanza per il controllo della temperatura e dell’osservanza delle norme antiCovid. Lo spoglio delle schede del presidente sarà eseguito subito e la proclamazione è prevista intorno alle 12.30, alla presenza delle autorità civili e militari tra cui il sindaco Federico Sboarina, il comandante del 4° Reggimento Alpini Paracadutisti Ranger Marco Manzone e il Col Luca Fontana in rappresentanza del Comando Forze Operative Terrestri. I candidati alla guida della sezione veronese sono due: il presidente in carica Luciano Bertagnoli e Claudio Rondano.
Le modalità di voto sono state elencate l’altra sera nella baita degli alpini di San Giovanni Lupatoto durante il Consiglio provinciale della Sezione di Verona, il primo dall’inizio dell’emergenza Coronavirus. Alla riunione ha partecipato anche Davide Fasoli, dirigente dell’Azienda Ospedaliero Universitaria Integrata di Verona che ha ringraziato gli alpini veronesi a nome del direttore sanitario Francesco Cobello. Oltre allo spiegamento di forze sul campo per operazioni di Protezione Civile (salita nei mesi scorsi da circa 440 volontari a oltre 800) e di sostegno alla comunità, l’ANA Verona ha infatti acquistato e donato sette ventilatori polmonari agli ospedali di Borgo Trento e Borgo Roma, Legnago, Negrar. Presidi sanitari che hanno salvato vite umane dal Covid e che, ora che i numeri dell’epidemia sono in calo, sono impiegati in altri reparti. “Si tratta di strumenti che sono stati vitali in emergenza ma che continuano ad essere essenziali anche nella routine dei nostri ospedali. Sono macchinari prodotti da una delle tre migliori ditte al mondo che ora possono essere impiegati in cardio e neurochirurgia, terapia intensiva e anche fuori dalla sala operatoria, reparto trapianti: permettono una ventilazione invasiva e non invasiva, la regolazione della percentuale di ossigeno, possono essere trasportanti avendo un’autonomia di circa due ore e sono anche pediatrici”, ha riassunto Fasoli. La campagna straordinaria che l’ANA Verona ha attivato durante l’emergenza sanitaria rimane attiva e l’auspicio è che le donazioni non si fermino. “Il dispiego di forze e risorse durante i difficili mesi scorsi è stato enorme. I ventilatori sono stati per noi un impegno molto importante, che supera abbondantemente i 100mila euro. E dobbiamo ancora rientrare di alcune spese comunque giustamente sostenute, dunque la raccolta prosegue con fiducia”, sottolinea il presidente Luciano Bertagnoli.