Il presidente della Camera dei Deputati Lorenzo Fontana ha tagliato questa mattina il nastro della 55^ edizione di Vinitaly, il salone internazionale dedicato a vini e distillati in programma a Verona dal 2 al 5 aprile 2023.
Presenti all’inaugurazione anche i ministri dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida e della Cultura Gennaro Sangiuliano, con il sindaco di Verona Damiano Tommasi e il presidente della provincia Flavio Pasini, insieme ai vertici di Veronafiere. Presenti in giornata in fiera anche Antonio Tajani, ministro degli Affari esteri; Matteo Salvini, ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti; Orazio Schillaci, ministro della Salute.
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I numeri
Fino al 5 aprile torna a Veronafiere il più importante salone dedicato al vino e ai distillati. Oltre 4mila le aziende espositrici da più di 30 nazioni, 100mila metri quadrati espositivi netti, con 17 padiglioni occupati. Il numero di operatori attesi soltanto dall’estero conta di superare le 25mile presenze, da oltre 130 paesi (dato 2022).
Intanto, è record con mille top buyer da 68 nazioni: un contingente di super-acquirenti selezionati, invitati e ospitati da Veronafiere in collaborazione con ICE Agenzia, cresciuto del 43% rispetto all’anno precedente. Un’edizione di Vinitaly, quindi, a tutto business, con oltre 10mila appuntamenti d’affari già fissati prima dell’inizio della rassegna tra aziende e professionisti del comparto, grazie al sistema di matching online.
In contemporanea a Vinitaly sono in corso gli altri due saloni professionali Enolitech e Sol&Agrifood, che portano il totale espositivo in quartiere a più di 4.400 aziende.
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Il ministro Lollobrigida e il Presidente Fontana
«Ringrazio Veronafiere per la disponibilità e per migliorare la presenza del nostro Governo in questo sistema fieristico – ha detto il ministro Lollobrigida –. Verona è un’eccellenza e la regione Veneto corre più di altre ma dobbiamo cercare di allineare tutto il sistema-Italia perché non c’è niente di più forte del marchio Italia».
Di «eccellenza» ha parlato anche il presidente della Camera, Fontana, definendo Vinitaly «una manifestazione grandiosa con cui Verona dimostra tutte le sue potenzialità».
Il sindaco Tommasi
«Se Vinitaly è qui è perché c’è una città in grado di accogliere espositori da tutto il mondo e rendere possibile una manifestazione di questo livello» ha detto il sindaco di Verona Damiano Tommasi. «La presenza di tante autorità dà la dimensione della responsabilità che abbiamo come città. Il ruolo dell’Amministrazione è mettere a disposizione tutti i servizi necessari per rendere vivibili al meglio questi giorni di fiera e far sì che operatori e visitatori abbiano desiderio di tornarci».
«Credo che il valore aggiunto della manifestazione sia proprio il luogo in cui si svolge, è nostro compito portare avanti la connessione tra la fiera, Vinitaly e la città, implementando sempre di più questa fusione, a vantaggio di un’attività produttiva che è orgoglio per tutti. Ai lavoratori e alle lavoratrici che stanno dietro a questa imponente macchina organizzativa va il mio ringraziamento, come ai lavoratori che raccolgono l’uva dalle piante e di cui spesso ci si dimentica. È di loro che oggi c’è particolarmente bisogno per ampliare quel processo che arriva alle nostre tavole e nei nostri stand, restituendo dignità a lavori che fanno parte della nostra tradizione e della nostra identità. Quest’anno in fiera c’è anche l’arte, pensiamo ai nostri prodotti come opere da tramandare e preservare».
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Soddisfazione da Veronafiere
«Abbiamo registrato un forte e positivo segnale di unità di intenti tra Veronafiere-Vinitaly e tutto il sistema istituzionale impegnato nell’internazionalizzazione del made in Italy – ha detto oggi all’inaugurazione Federico Bricolo, presidente di Veronafiere –. La presenza così numerosa e qualificata del Governo è un segnale di grande attenzione di cui siamo grati, anche a nome di tutte le nostre aziende espositrici. L’obiettivo ora è costruire insieme una piattaforma promozionale permanente e coordinata, in grado di attrarre da un lato gli investimenti sul prodotto italiano e dall’altro l’incoming sull’Italia, i suoi territori vocati e sulla rassegna che meglio la rappresenta: Vinitaly».
«I numeri della filiera mostrano come il vino nell’arco di un decennio sia diventato saldamente un capitale strategico del prodotto Italia – ha commentato Maurizio Danese, amministratore delegato di Veronafiere –. Per questo ora dobbiamo puntare a intensificare e accelerare una progettualità per rendere Vinitaly un brand ancora più efficace sullo scacchiere della domanda internazionale del nostro vino, con l’obiettivo di incrementare le presenze di operatori professionali dall’estero e il presidio permanente sui mercati globali. La prossima frontiera di radicamento del Gruppo Veronafiere, dopo Brasile e Cina, sono gli Stati Uniti, in Occidente, il Giappone e la Corea del Sud nel Far East».
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