Pallanuoto femminile: la Css Verona attende il Bogliasco

Sabato 8 febbraio alle 19.30 inizia il girone di ritorno del Campionato A1 di pallanuoto femminile. La Css, in casa, affronterà il Bogliasco. Sulla situazione della squadra in campionato, intervista alla giocatrice Giulia Carotenuto, vicecapitano delle veronesi.

pallanuoto femminile - giulia carotenuto

Sabato 8 febbraio alle 19.30, nella prima giornata del girone di ritorno di serie A1 femminile di pallanuoto, a Verona arriva il Bogliasco Bene 1951. L’imperativo della Css Verona per il match sarà dare seguito al bel risultato di sabato scorso per andare alla seconda pausa di campionato a mente leggera.

La prestazione offerta contro la Florentia nell’ultimo turno, il 1 febbraio terminato per 11 -3 per le scaligere, ha galvanizzato tutto l’ambiente delle Piscine Monte Bianco. Il folto pubblico sugli spalti è rimasto estasiato dalle gesta delle proprie beniamine, capaci di limitare al massimo la pericolosità delle avversarie.

La prova mostrata ha soprattutto dato energie positive ad un gruppo che nelle settimane di pausa dal campionato è stato costretto a fare i conti con un periodo tortuoso a causa degli infortuni.

Dopo l’inizio del girone di ritorno, la A1 si fermerà nuovamente per 40 giorni prima di un “tour de force” ininterrotto fino all’ultima giornata. Contro il Bogliasco le ragazze di mister Zaccaria tenteranno di bissare il successo ottenuto nel primo turno di campionato, contro una formazione reduce da un incontro improbo perso nettamente contro la capolista Catania.

Ad analizzare la situazione nello spogliatoio della Css è Giulia Carotenuto, vicecapitano protagonista di un inizio di anno tutt’altro che fortunato.

Giulia, vi aspettavate una prestazione come quella contro la Florentia?

«Ci auguravamo una buona prestazione. Sicuramente non ci aspettavamo una prova sottotono da parte della Florentia. Il fatto di essere partite forte di certo le ha messe subito alle strette. Ma non ci attendevamo un divario così importante, bensì un match più tirato».

Più merito vostro o demerito delle avversarie?

«Un giocatore non forza mai il tiro se non è messo in condizioni di farlo. Quindi anche noi abbiamo avuto una certa dose di merito. Loro sembravano scariche, a quanto visto, mentre noi eravamo decisamente motivate dal periodo poco felice trascorso. La componente emotiva è stata forte».

Mister Zaccaria nel postpartita ha detto di aver visto una squadra più unita: come te lo spieghi?

«Il fatto che io non fossi in forma, come anche Veronica [Perna, ndr] che però ha giocato tutta la partita, è stato un fattore importante. Per la squadra lavorare un mese senza di me o, comunque, in una situazione radicalmente diversa, ci ha costrette a cambiare le carte in tavola. Questo ha influito sull’unità del gruppo. Colgo l’occasione per ringraziare le mie compagne, perché sabato è stato bello non sentire… la mia assenza».

Intervista completa su sito della CSS.