Il repertorio gitano dell’Europa orientale del’700 incontra la riscrittura e l’interpretazione della musica barocca in un progetto innovativo e folgorante che tocca i confini dell’improvvisazione “jazz”.
Per il Ristori Baroque Festival il prossimo 3 marzo al Teatro Ristori di Verona alle ore 20, dall’omonimo album del 2018, il concerto Gypsy Baroque, eseguito da Il Suonar Parlante Orchestra, l’ensemble fondato e diretto da Vittorio Ghielmi (insieme alla cantante argentina Graciela Gibelli). Nel nome “Il Suonar Parlante”, l’espressione di Paganini per indicare la speciale tecnica attraverso la quale gli strumenti musicali possono realmente imitare la voce umana.
Musicista e compositore, Ghielmi è uno dei più stimati solisti di viola da gamba del momento, definito lo “sciamano del suono” per l’intensità e la versatilità della sua interpretazione musicale. Suo il merito di aver aperto la via a una differente immagine sonora del repertorio antico e della viola da gamba, ampliandone la tecnica ed il repertorio a nuovi linguaggi, stringendo forti collaborazioni anche con il mondo jazz (Uri Caine) e cantautorale. Direttore del Dipartimento di musica antica al Mozarteum di Salisburgo e “Visiting Professor” al Royal College of Music London, Ghielmi è uno dei pochi gambisti che si esibisce regolarmente anche come solista invitato con orchestre. Per le sue interpretazioni di musica antica ha ricevuto l’Erwin Bodky Award (Cambridge, Ma, USA).
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Gyspsy Baroque
Per questo progetto, Ghielmi ha lavorato sulla riscrittura di rare fonti dell’immenso, inedito e affascinante patrimonio gitano del ‘700, sparso tra Ungheria (Transilvania), Slovacchia, Polonia. Un repertorio che, a suo tempo, aveva influenzato compositori come Mozart e Haydn (nei loro celebri pezzi ‘dei giannizzeri), educati, normalmente, su modelli musicali italiani o francesi e che influenzò profondamente musicisti come Telemann, Graun, Benda.
Gypsy Baroque presenta, dunque, un programma che unisce, in un nuovo stile, la ricerca su questa antica vena gitana e l’esplosiva creatività dei musicisti tradizionali con i quali Ghielmi ha lavorato durante la sua carriera. Oltre l’aspetto ‘documentaristico’ e filologico, Gypsy Baroque diventa così una vera ed autentica ri-creazione musicale.
Le fonti gitane di Gypsy Baroque
Per tutto il ‘700, infatti, bande di musicisti gitani erano attivi ai confini orientali dell’Europa sia per i nobili Ottomani sia per la nobiltà Asburgica. Alcuni divennero molto celebri, come la violinista Panna Cinka (1711-1772) o Janos Bihari, che visse fino all’alba del XIX secolo, ammirato come uno dei più grandi violinisti d’Europa (e ricordato come tale anche da Liszt nel suo libro sulla musica gitana e ungherese). Bihari, come quasi tutti questi musicisti, non era in grado di leggere la musica, ma fortunatamente alcuni di questi meravigliosi brani sono stati conservati da altri musicisti che l’hanno ascoltato, come il pianista Ignatz Ruzitska (in Veszprem).
Nella complessa costellazione di etnie differenti, dominate ad est dall’impero Ottomano e ad ovest da quello Asburgico e poi Prussiano – le attuali Boemia, Moravia, Polonia, Ungheria – le bande di gitani portarono la loro influenza musicale dappertutto. Restano impressionanti le tournée compiute per esempio dalla banda di Bihari. Un’accurata ricerca sui manoscritti mostra un incredibile repertorio dove, spesso, i pezzi più “classici” di autori come Graun, Hasse, Telemann e Vivaldi sono inframmezzati da danze magiare o “Hajduk” (danze dei briganti) ancora concepite su schemi musicali chiaramente Turchi o Persiani (Maqam).
Gli artisti a Verona
A Verona sarà, dunque, un incontro di solisti: insieme a Vittorio Ghielmi (Viola da gamba e direzione), sul palco del Ristori, il gitano moldavo Marcel Comendant, virtuoso del cymbalon e dell’improvvisazione, il violinista tradizionale e jazzista slovacco Stano Paluch (Violino – folk violin), la soprano e compositore Graciela Gibelli e gli altri amici e solisti de “Il Suonar Parlante Orchestra”: Alessandro Tampieri e Maxime Alliot (Violini); Nicolas Penel (Viola); Marco Testori (Violoncello), Vanni Moretto (Contrabbasso); Marcel Comendant (Cembalo); Shalev Ad – el (Clavicembalo).
Il Suonar Parlante Orchestra
Fondato da Vittorio Ghielmi e dalla cantante argentina Graciela Gibelli nel 2007, il nome scelto dall’ensemble riprende un’espressione creata da Paganini per indicare la speciale tecnica attraverso la quale gli strumenti musicali possono realmente imitare la voce umana. Il Suona Parlante Orchestra lavora su questa tecnica che porta ad una nuova comprensione del repertorio classico ed antico, ma anche alla possibilità di creare nuovi ed innovativi progetti musicali. L’ensemble è invitato regolarmente nelle più importanti sale di tutto il mondo (Berliner Philarmonie, Salzburg Festspiele, Auditorium Nacional Madrid…).
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