“Attila”, il dolore di una famiglia nel nuovo cortometraggio di Alberto Rizzi

"Attila" è il nuovo cortometraggio di Ippogrifo Produzioni girato in questi giorni a Verona da Alberto Rizzi. I protagonisti sono Sara Putignano ed Eugenio Franceschini.

Alberto Rizzi e Sara Putignano, durante le riprese del cortometraggio ATTILA
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Alberto Rizzi, dopo il grande successo sul grande schermo del suo film Si muore solo da Vivi firma la regia di questo corto la cui sceneggiatura è della giovane autrice veronese Ottavia Feltrin. Un film cortometraggio intimo, delicato, il cui percorso ora sarà quello dei festival nazionali ed internazionali. «ATTILA guarda una famiglia attraverso il suo dolore, in punta di piedi –, spiega Alberto Rizzi. – Il tema -prosegue- è l’elaborazione del lutto, un lutto illogico e straziante. Quello che mi interessava era riuscire a vedere dentro a questa coppia, al suo dolore, con garbo».

A dare il volto ai protagonisti di ATTILA due nomi importanti nel panorama cinematografico e teatrale italiano, Sara Putignano e il veronese Eugenio Franceschini, che affrontano sullo schermo il tema della perdita.  Nella sceneggiatura di Ottavia Feltrin ci sono piani che si intrecciano e si confondono per poi arrivare al medesimo punto, quello di un lutto che deve essere elaborato.

«Con una coppia di attori sensibili e talentuosi come Sara Putignano e Eugenio Franceschini – spiega Rizzi- ci siamo concentrati su un racconto per sottrazione, dove il non detto è più importante di ciò che viene detto. La sceneggiatura presentava una sfida sia registica che attoriale, perché nella scrittura l’argomento è affrontato in modo inusuale e indiretto.»

Sullo schermo, la regia di Rizzi cristallizza i protagonisti in una casa in cui sembra nemmeno esserci l’aria, con suggestioni visive di forte impatto a echeggiare i vuoti, i silenzi, la sospensione pneumatica della vita: quasi a dare forma e rumore al dolore.

«La donna che interpreto – spiega Sara Putignano – è prima di tutto una madre, una moglie. In questo piccolo pezzo di storia vive tutto il conflitto all’interno di questi due ruoli. Come madre vive il dolore di una perdita, come moglie il desiderio di essere accanto al marito e di aiutarsi in un momento di sofferenza. E’ una donna che cerca di tenere le fila non solo di una situazione, ma anche di una vita. I due protagonisti sono esseri umani che affrontano un dolore in maniera diversa e che cercano una soluzione per andare avanti e, probabilmente, per non perdere la testa». 

A dare voce al marito, incastrato in una rabbia frustata che fa da contraltare alla tristezza immobile della moglie, Eugenio Franceschini.

«Spero che questa collaborazione con Rizzi sia l’inizio di un nuovo percorso”, dice Franceschini. “Per lavoro mi sono trasferito a Roma da giovanissimo ma ho davvero voglia di creare qualcosa che venga da qui, dal posto in cui sono nato e a cui sento di appartenere. So che è difficile ma questo potrebbe essere il punto di partenza».

Dopo la recente esperienza di THIS IS MANIFESTOcorto sulla violenza contro le donne che ha avuto ampia visibilità anche grazie alle proiezioni nelle sale cinematografiche lo scorso marzo, Rizzi consolida la collaborazione ed il lavoro di squadra con una crew tutta veroneseAlessandro Zonin direttore della fotografiaDavide Saggioro al suono e Anna Penazzo make up artist.

La produzione è affidata a Barbara Baldo e Pietro Mascalzoni di Ippogrifo Produzioni.

«Ippogrifo prosegue con questo progetto nella volontà di esplorare temi civili e sociali realizzando opere teatrali e cinematografiche di alto profilo, profondamente radicate nel territorio ma con un respiro che guarda lontanovalorizzando le maestranze e le professionalità veronesi e verticalizzando una rete di lavoro che emerge oltre il confine locale» dichiara Barbara Baldo.

«Penso che la visione del corto potrà echeggiare in molti, perché, alla fine, nessuno è estraneo al dolore», conclude Rizzi.

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