It-Alert, giovedì in Veneto si testa il nuovo sistema di allarme pubblico

Anche a Verona al via il test sperimentale che dirama ai telefoni cellulari presenti in una determinata area geografica messaggi utili in caso di gravi emergenze, catastrofi imminenti o in corso.

It-Alert Veneto
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Tutti i telefoni agganciati a celle telefoniche mobili nel Veneto riceveranno un messaggio con un suono distintivo. Successivamente si consiglia di andare sul sito https://www.it-alert.it/it/ e rispondere a un questionario per migliorare il servizio.

Il Servizio Nazionale IT-alert non sostituirà le modalità di informazione e di comunicazione già previste a livello locale, ma andrà ad integrarle per una ancor più rapida diramazione delle prime informazioni sulle possibili situazioni di pericolo. Domani il test in Basilicata, Molise e Lombardia.

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Come funziona It-Alert

Giovedì 21 settembre alle 12 i telefoni cellulari in Veneto saranno raggiunti da un messaggio di test IT-alert, il nuovo sistema di allarme pubblico nazionale. 

Tutti i dispositivi agganciati a celle di telefonia mobile nella nostra regione suoneranno contemporaneamente, emettendo un suono distintivo diverso da quello delle notifiche a cui siamo abituati.

Chi riceve il messaggio di test non ha nulla da temere, e non dovrà fare nulla tranne leggere il messaggio. L’invito per tutti, che abbiano ricevuto correttamente il messaggio o meno, è ad andare sul sito https://www.it-alert.it/it/ e rispondere al questionario: le risposte degli utenti infatti consentiranno di migliorare lo strumento.

Nei prossimi mesi saranno effettuati ulteriori test nelle altre regioni italiane.

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A cosa serve l’alert

Superata la fase di test, IT-alert consentirà di informare direttamente la popolazione in caso di gravi emergenze imminenti o in corso, in particolare rispetto a sei casistiche di competenza del Servizio nazionale di protezione civile in caso di maremoto (generato da un terremoto), collasso di una grande diga, attività vulcanica (per i vulcani Vesuvio, Campi Flegrei, Vulcano e Stromboli), incidenti nucleari o emergenze radiologiche, incidenti rilevanti in stabilimenti industriali o precipitazioni intense.

IT-alert e non sostituirà le modalità di informazione e comunicazione già in uso a livello regionale e locale, ma andrà a integrarle.

«L’iniziativa legata al test IT-alert è importante – ha sottolineato l’assessora alla Sicurezza Stefania Zivelonghi – perché va nella direzione di fornire strumenti di segnalazione alla popolazione riguardo a situazioni emergenziali. Questo sistema non si sovrappone a quello a cui sta lavorando il Comune, che invece è di altre necessità ed emergenze sempre nell’ambito dell’attività di Protezione Civile. L’IT-alert a livello nazionale e quello locale sono un grande passo, che speriamo possano essere in funzione il prima possibile».

Ogni dispositivo mobile connesso alle reti degli operatori di telefonia può ricevere un messaggio “IT-alert”: non è necessario iscriversi né scaricare nessuna applicazione, e il servizio è anonimo e gratuito per gli utenti. Attraverso la tecnologia cell-broadcast i messaggi IT-alert possono essere inviati a un gruppo di celle telefoniche geograficamente vicine, delimitando un’area il più possibile corrispondente a quella interessata dall’emergenza. Ci sono ovviamente dei limiti tecnologici: un messaggio indirizzato a un’area può raggiungere anche utenti che si trovano al di fuori dell’area stessa oppure in aree senza copertura può capitare che il messaggio non venga recapitato. La capacità di ricevere i messaggi dipenderà anche dal dispositivo e dalla versione del sistema operativo installata sul cellulare: i test serviranno a verificare tutte le eventuali criticità per ottimizzare il sistema.

Domani, 19 settembre, il test verrà effettuato in Basilicata, Molise e Lombardia, quindi non è escluso che nelle zone della nostra provincia confinanti con quelle lombarde si possano ricevere dei messaggi.

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Il calendario

Il calendario dei prossimi test in programma e quelli già effettuati:

  • 12 settembre in Campania, Friuli-Venezia Giulia e Marche
  • 14 settembre in Piemonte, Puglia e Umbria
  • 19 settembre in Basilicata, Lombardia e Molise
  • 21 settembre nel Lazio, in Valle d’Aosta e Veneto
  • 26 settembre in Abruzzo e nella Provincia Autonoma di Trento
  • 27 settembre in Liguria
  • 13 ottobre nella Provincia Autonoma di Bolzano

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