Turbativa d’asta, estorsioni mediante violenze e minacce a privati e pubblici ufficiali. Sono solo alcuni dei capi d’accusa che gravano su un veronese di 56 anni e un milanese di 51 arrestati nei giorni scorsi dai carabinieri.
A dare il via all’indagine, condotta dalla procura di Verona, le numerose segnalazioni da parte della sezione esecuzioni immobiliari del Tribunale di Verona rispetto a due persone che, autoproclamandosi fiduciari di sé stessi, tentavano di intralciare le procedure di vendita all’asta di immobili cercando di spaventare eventuali compratori.
In particolare, oltre all’invio di minacce e denunce contro i tribunali e addirittura contro i nuovi proprietari degli immobili, ai quali chiedevano l’affitto, i due erano a capo di un’organizzazione che suggeriva a persone colpite da esproprio alcuni metodi “efficaci” per opporsi ai tribunali, tra cui anche rinunciare alla cittadinanza italiana. Non quantificabile ancora il numero degli adepti che gli indagati riuscivano a ingannare e reclutare online, tramite Facebook, e anche nel corso di alcuni convegni organizzati ad hoc. Il 56enne, ritenuto la mente dell’organizzazione, aveva creato un passaporto non valido come documento di riconoscimento ed era arrivato a coniare i cosiddetti “Euro scritturali” una moneta virtuale, anch’essa non valida, per saldare i debiti contratti negli anni precedenti.