A Bovolone è iniziata l’ultima tranche di lavori per completare la ristrutturazione delle ex scuole Maschili in via Roma. A conclusione dell’intervento, le vecchie aule del piano terreno dell’ala Est verranno trasformate in uffici per ospitare i servizi della Ulss 9 Scaligera che traslocheranno dall’ospedale San Biagio, liberando lo spazio per i settanta posti letto dell’ospedale di comunità. Le autorità coinvolte nel progetto hanno effettuato un sopralluogo per verificare lo stato dei lavori.
Presenti il direttore del distretto Ulss 9 Scaligera Ferdinando Vaccari, il direttore dei Servizi socio sanitari Raffaele Grottola, la direttrice Disabilità e non autosufficienza Luisa Andreetta, la coordinatrice sociale del Distretto 3 Nicoletta Chiavegato, il responsabile dell’ufficio Tecnico comunale Nicola Tosato e in rappresentanza dell’amministrazione di Bovolone, il sindaco Emilietto Mirandola con gli assessori Florindo Bernardini e Francesca Puma.
I lavori avviati riguardano l’efficientamento energetico e l’abbattimento delle barriere architettoniche dell’edificio. Inoltre sono in via di conclusione la risistemazione dei locali interni, il rifacimento di intonaci e serramenti interni ed esterni, rifacimento di tutti gli impianti tecnologici e dei servizi igienici. Il complesso degli interventi realizzati porterà al completo recupero funzionale dell’intera ala Est dell’ex scuola e permetterà di ricavare numerosi nuovi uffici oltre a servizi igienici, sale riunioni e locali di servizio da restituire alla collettività e all’uso pubblico.
«Con questa ultima tranche di lavori – spiega il sindaco Emilietto Mirandola – completiamo la ristrutturazione del piano terra, un progetto che abbiamo avviato nel 2017 con un investimento complessivo di oltre 600 mila Euro, di cui una parte significativa finanziata con fondi ministeriali che siamo riusciti ad ottenere. Un lavoro importante che restituisce nuova vita all’edificio portando a Bovolone un nuovo polo che ospiterà servizi socio sanitari integrati per dare risposte sempre più efficaci ai bisogni del territorio».
La complessità dei servizi territoriali, cresciuti nel tempo, si trova ad occupare zone dislocate in diversi luoghi del territorio. La nuova struttura sarà in grado di riunire tutti i servizi necessari, sviluppando un programma completo sia sul piano della salute che su quello pratico dell’assistenza ai malati, in cui la parte più strettamente strutturale accompagnerà l’utente dall’espressione del bisogno fino alle risposte cliniche/sanitarie. Inoltre, la collaborazione con il SIL per l’inserimento lavorativo, ma anche per progetti legati alle dipendenze e alla salute mentale, consentirà una maggiore integrazione funzionale dei servizi offerti.
Così come il laboratorio riabilitativo, già attivo, che fa da ponte tra la scuola e il mondo dopo la scuola, fornendo una prima risposta alle famiglie in attesa dei centri diurni: gli utenti lavorano e sono inseriti nella comunità con un ruolo attivo. Al piano superiore dell’edificio, dedicato alla salute mentale, è già operativo da anni con un centro diurno che ospita persone provenienti non solo da Bovolone, ma anche da Salizzole, Oppeano e altri paesi limitrofi. Inoltre vi è la presenza di una sala convegni insonorizzata molto utile per riunioni, ma anche per laboratori.
L’Ospedale San Biagio, che ha già molti servizi funzionanti e che rispondono in modo puntuale, è cresciuto costantemente e ha bisogno di un nuovo polo da destinare ai servizi territoriali, che qui potranno avere un luogo dedicato. La prospettiva è quella di creare un unico polo a Bovolone in grado di diventare un punto di riferimento per tutti i paesi vicini ed essere alla pari dei grandi centri sanitari. Anche il progetto avviato dalla direttrice Andreetta di integrazione per casi multiproblematici ad alta complessità socio sanitaria, in una struttura come questa potrà trovare il suo naturale proseguimento.
Il recupero delle ex scuole e la nascita del nuovo polo socio sanitario è frutto della positiva sinergia tra Comune e Ulss. L’Amministrazione guidata da Mirandola ha scelto di investire sul potenziamento dei servizi, cogliendo l’importanza strategica della creazione di un polo capace di rispondere alle crescita costante delle richieste, sviluppando nuove metodologie di approccio funzionali al benessere delle persone che hanno bisogno di risposte integrate.
«Dopo l’ospedale di comunità – sottolinea l’assessore alla Salute e alle politiche sociali Bernardini – un’altra struttura che rende Bovolone un punto nevralgico nell’erogazione dei servizi territoriali. L’integrazione dei servizi è il valore aggiunto che permetterà di dare una risposta completa, affrontando le problematiche da tutti i punti di vista. La collaborazione dei vari settori creerà un circolo virtuoso che potrà incidere in maniera positiva sulla salute e sul benessere delle persone».
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