Terzo infortunio mortale sul lavoro in 24 ore nel veronese

Dall'inizio dell'anno sono già morte sul lavoro 11 persone nella provincia di Verona. Ieri Marco Accordini a Fumane e un uomo di 52 anni a Legnago. Oggi un lavoratore di 65 anni a Brenzone.

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Foto d'archivio.

I tre infortuni mortali, susseguitisi in 24 ore, riconfermano alla provincia di Verona il triste primato di morti sul lavoro in Veneto. Il primo incidente è stato quello che ha visto come vittima Marco Accordini, schiacciato e investito dal trattore che stava manovrando ieri mattina a Fumane. Il secondo incidente è invece avvenuto poco dopo a Legnago in un cantiere edile. Una matassa di ferro che stava per essere scaricata da un veicolo è caduta investendo mortalmente un lavoratore di 52 anni. L’ultimo episodio si è verificato infine questa mattina a Brenzone. Un 65enne del posto, mentre stava eseguendo lavori di ristrutturazione in una casa vacanze, è caduto da un’altezza di 5 metri nel vaio sottostante. Le cause dell’incidente sono ancora in corso di accertamento.

Rabbia e dolore per la Cgil Verona, «La cultura della sicurezza deve diventare patrimonio comune»

La Cgil Verona esprime rabbia e dolore per la morte dei tre lavoratori sul territorio veronese. Sebbene il mondo della microimpresa e della autoimprenditoria non sia tradizionalmente terreno di insediamento sindacale, la Cigl Verona scorge nelle tragedie di ieri e oggi i segni di una pericolosa carenza nella cultura della sicurezza. Carenza che non appartiene tanto ai singoli, quanto più è endemica nel sistema.

Raffaello Fasoli, Segretario della Camera del Lavoro Cgil Verona
Raffaello Fasoli, Segretario della Camera del Lavoro Cgil Verona.

«Lo diciamo sempre e non ci stancheremo mai di ripeterlo: è inaccettabile che un lavoratore o una lavoratrice debbano mettere in conto l’eventualità di non riuscire a tornare a casa dai propri cari la sera o a fine turno – spiega Raffaello Fasoli, Segretario della Camera del Lavoro Cgil Verona -. Eppure è quanto successo ogni giorno a tre persone in Italia nel corso del 2021. Nel Veneto sempre nel 2021 si è registrata una media di un morto sul lavoro ogni 3 giorni mentre a Verona si sono contati due morti al mese. Ad aprile 2022 gli infortuni mortali denunciati nella nostra provincia erano già 8. Queste tre nuove tragedie portano il conto almeno a 11 morti sul lavoro dall’inizio dell’anno sul territorio veronese».

Secondo i dati INAIL relativi ai primi quattro mesi del 202270 veronesi al giorno subiscono un infortuno sul lavoro. Schiacciamenti, cadute dall’alto, trattori che si ribaltano sono purtroppo episodi che si ripetono quotidianamente. Non sono più tragiche fatalità, ma morti annunciate.

«Troppo spesso ci raccontano che le regole sono soltanto lacci che imbrigliano. Ma quando sono condivise, ben applicate e ben contrattate, le regole ci salvano la vita – prosegue Fasoli -. La cultura della sicurezza, abbinata ad un sistema adeguato di controlli e di verifiche, deve diventare patrimonio comune in officina come nei campi, a casa come nel tempo libero. E le istituzioni ad ogni livello devono mettere in gioco le risorse necessarie affinché questo cambiamento abbia finalmente inizio».

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Morti sul lavoro. Paolo Capone, Leader UGL: “Serve piano nazionale per fermare stragi sul lavoro”

Paolo Capone, segretario generale della UGL
Paolo Capone, segretario generale della UGL.

La tragica morte dei tre lavoratori, avvenuta negli ultimi due giorni a Verona, colpisce anche il segretario generale dell’UGL Paolo Capone, che denuncia i numerosi incidenti mortali sul lavoro che ci sono ogni giorno in Italia. L’invito è quello di rafforzare le misure in materia di sicurezza sul lavoro, intensificando i controlli e la formazione. Un’azione che deve partire in primis dall’attuale Consiglio dei Ministri.

«In meno di 24 ore sono state sei le vittime sul lavoro in Italia, una strage continua che non possiamo accettare – afferma Paolo Capone -. Urgono interventi immediati al fine di impedire simili tragedie. Chiediamo al Ministro del Lavoro Orlando e al Presidente Draghi di adottare quanto prima un piano nazionale per rafforzare le misure in materia di sicurezza sul lavoro e di intensificare i controlli e la formazione. Con la manifestazione nazionale “Lavorare per vivere’” l’UGL ha voluto sensibilizzare l’opinione pubblica e il Governo sul tragico fenomeno delle cosiddette morti bianche».

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