“Una situazione inaccettabile. Non esistono zone franche nè in periferia nè in centro”. Così l’assessore alla Sicurezza Daniele Polato ha commentato le pesanti sanzioni emesse ieri dalla polizia municipale nel corso di alcuni controlli agli ambulanti di piazza Erbe. Dopo le multe dello scorso 18 maggio per mancato rispetto degli orari di chiusura dei banchi, venti stand sono stati sanzionati per quasi 30mila euro per ulteriori violazioni alle norme sul commercio e al regolamento comunale.
Bilancio pesante a seguito dei controlli effettuati ieri dalla Polizia municipale in piazza Erbe, sia in mattinata che nel pomeriggio, per monitorare il rispetto delle normative di vendita. Ammontano infatti quasi a 30 mila euro le sanzioni emesse, in una sola giornata, nei confronti degli ambulanti in piazza per violazioni alle norme sul commercio e al regolamento comunale. Controllati tutti i 30 banchi presenti, dei quali ben 20 sono stati sanzionati, mentre solo 10 gli ambulanti risultati in regola. Per una quindicina dei multati scatteranno nelle prossime settimane i provvedimenti di sospensione delle attività.
La maggior parte degli stand sono stati multati per oltre 2 mila euro per vendita di merceologia non consentita e modifiche alle strutture espositive non autorizzate. Tra le altre violazioni, il mancato rispetto dell’orario di apertura, l’assenza dei prezzi di frutta e verdura, l’utilizzo improprio dell’ombrellone di copertura per appendere la merce in vendita, occupazione abusiva di suolo pubblico e omessa esibizione delle autorizzazioni. Inoltre, all’interno di numerosi banchi non erano presenti i titolari della licenza ma personale che ha detto di essere dipendente; dichiarazioni che, nelle prossime ore, gli agenti verificheranno per accertare l’eventuale presenza di lavoratori non in regola.
“Una situazione inaccettabile – dichiara l’assessore alla Sicurezza Daniele Polato – che non intendiamo tollerare in alcun modo. La piazza storica della città, luogo frequentato da migliaia di veronesi e turisti, non può essere utilizzata da alcuni commercianti a loro piacimento. Il messaggio deve essere chiaro: non esistono zone franche, controlliamo la periferia tanto quanto il centro storico, nessuno è immune da verifiche e accertamenti. Le normative devono essere rispettate e vanno tutelati gli acquirenti ma anche gli esercenti in regola che non devono essere penalizzati da una concorrenza sleale”.