Nuova casa per il Soccorso alpino, sempre più interventi per escursionisti “improvvisati”

Presentata questa mattina alla base di elisoccorso Suem di Verona la nuova sede operativa del Soccorso alpino e speleologico di Verona. L’elisuperficie ha rinnovato l’autorizzazione Enac per altri tre anni.

presentazione suem e soccorso alpino
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La base di elisoccorso Suem in lungadige Attiraglio è ora anche la sede operativa del Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico di Verona. Rimasti senza sede, da luglio scorso i circa 30 volontari del Cnsas e i loro mezzi (3 furgoni più un carrello con Quod/motoslitta) hanno trovato sistemazione negli spazi dell’elisuperficie “Base Hems Verona”, autorizzata Enac per tre anni. C’è infatti un rapporto stretto con il Soccorso Alpino, che viene attivato attraverso la centrale operativa SUEM 118 di Verona.

Per il Soccorso alpino, quelli estivi, sono stati mesi di super lavoro, con un aumento del 3% degli interventi rispetto all’anno scorso. Da gennaio a oggi sono stati 65 i salvataggi in montagna, di cui 40 solo fra giugno e agosto.

Alla conferenza stampa erano presenti, il direttore generale dott. Callisto Marco Bravi, il direttore del SUEM dott. Adriano Valerio, il direttore dell’UOC Servizi Tecnici e Patrimoniali ing. Maurizio Lorenzi, il coordinatore del 118 dott. Marco Manzini, il rappresentante dell’undicesima delegazione CNSAS (Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico) dott. Alberto Barbirato e per la Stazione CNSAS Verona il dott Marco Vignola.

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Come funziona il soccorso

Inizialmente, questa figura professionale veniva imbarcata in elicottero solamente per gli interventi in montagna ma si è ritenuto opportuno passare ad una presenza fissa quotidiana a bordo. Tutto ciò è regolamentato da una convenzione tra AOUI Verona e il CNSAS XI delegazione Veneta, che fornisce il personale.

L’equipaggio dell’elicottero è composto da 5 persone: pilota e tecnico vericellista/manutentore (personale aeronautico), un medico, un infermiere e un volontario del Soccorso alpino.

L’intervento dell’elicottero, che ha un costo di 1.680 euro al minuto, viene attivato in due casistiche specifiche. Si alza in volo quando serve rapidamente un medico sul posto dell’emergenza, quindi per gravità della patologia, oppure quando il recupero del paziente deve avvenire in zone impervie.

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La base elisoccorso

La base elisoccorso di Verona è attiva da oltre trent’anni ed è stata negli anni sempre più migliorata, al punto da essere oggi un vero e proprio eliporto. La piattaforma di partenza e atterraggio è infatti posizionata esattamente al centro del cono di attacco, che significa non avere ostacoli in altezza nella traiettoria delle manovre di decollo e atterraggio. Per questo motivo sono state tolte tutte le linee elettriche aree. La superficie è anche già dotata degli impianti luci per il volo notturno, così come la piattaforma sul tetto del Polo Confortini. In questo modo l’Azienda ospedaliera di Verona è in grado di gestire due emergenze in contemporanea. L’altro elemento fondamentale della base in lungadige Attiraglio è l’immediata vicinanza all’ospedale di Borgo Trento dove c’è il Pronto Soccorso con il Trauma center.

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Volo notturno

Ad oggi, l’elisuperficie di Verona non ha l’autorizzazione al volo notturno, che compete alla programmazione regionale. Al momento, dei 4 elisoccorsi in Veneto è solo la postazione di Treviso ad essere autorizzata, mentre la provincia di Verona è coperta dai servizi di Brescia e Trento. La programmazione regionale viene fatta in base alle effettive esigenze territoriali, sulla valutazione dei costi e delle caratteristiche meteorologiche (zone nebbiose come Verona hanno difficoltà nel decollo notturno).

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