Notte intensa a Venezia, dove l’acqua è tornata al livello normale lasciando però allo scoperto i danni provocati dal maltempo e dall’acqua alta, arrivata nella giornata di martedì a quasi 190 centimetri. La regione ha dichiarato lo stato di crisi e, ieri, sul posto si è recato anche il premier Conte per effettuare alcuni sopralluoghi nelle zone più colpite, tra cui la Basilica di San Marco.
«È una situazione drammatica. Riuniremo il comitato, non dobbiamo prendere in giro i cittadini dicendo che completeremo il Mose l’anno prossimo. Il Mose sarà verosimilmente completato nella primavera del 2021» ha detto il presidente del consiglio.
Sempre nella serata di ieri 5 unità del Comando di Verona si sono recate a Venezia, sull’isola di Pellestrina, per fronteggiare i danni provocati dall’ondata di marea. La squadra fa parte del nucleo regionale VVF HCP (High Capacity Pumping), specializzato nel pompaggio di grandi masse d’acqua a grandi distanze ed è presente in laguna con 20 unità. Il nucleo è provvisto di diverse motopompe della portata di 11000 litri al minuto, integrate da una più capace da 20000 litri al minuto.