Non si placano le polemiche gravitanti intorno al discusso tema del “filobus”. Negli scorsi giorni erano state molto le prese di posizione sull’argomento: tra i perplessi e contrari ai cantieri per la realizzazione della tramvia, molti esponenti politici, dal Pd ai membri di Traguardi-Verona Civica, senza dimenticare l’ex sindaco Flavio Tosi, che proprio qualche giorno fa si era detto stufo delle accuse mosse nei suoi confronti in merito al progetto del filobus, che sarebbe stato “partorito” durante la sua amministrazione.
«Il sindaco Sboarina, l’assessore Polato e il presidente di Amt Barini vanno nelle assemblee pubbliche nei quartieri a coprirsi di alibi e a dire menzogne, per esempio che la mia amministrazione non ha fatto le varianti nei punti critici del tracciato. Sono ridicoli e imbarazzanti. – aveva spiegato Tosi – Le varianti da portare avanti vennero definite già a fine 2016, quando demmo la priorità alla partenza dei lavori per non perdere i finanziamenti statali, più volte a rischio nel corso degli anni».
A rispondere all’ex primo cittadino, oggi, è stato il presidente di Amt Francesco Barini, che non ha risparmiato critiche nei confronti di Tosi, il quale proprio stamattina ha partecipato con i residenti a un corteo di protesta contro la realizzazione del filobus: «È kafkiano vedere il consigliere Tosi che manifesta assieme ai residenti e commercianti di via San Paolo. È stata infatti la sua stessa amministrazione in data 20/06/2017 (lui era ancora Sindaco con delega all’opera Filovia) a mettere una pietra tombale sulla possibilità di realizzare un impianto semaforizzato per evitare la creazione del portico, visto il parere negativo del Comune nella conferenza dei servizi di quel giorno. – spiega Barini – La realizzazione del portico (che di questo si tratta, non è una galleria o un tunnel) prevede in ogni caso solo l’arretramento di circa due metri delle vetrine dei negozi, e permetterebbe d’altro canto la messa in sicurezza dei pedoni in un tratto molto pericoloso. Già oggi infatti le mamme con la carrozzina o i disabili sono obbligati ad andare in strada perché in quel tratto non c’è marciapiede a sufficienza».
«Per l’intervento di via San Paolo devono essere ancora fatte le verifiche del caso da parte dell’impresa, e solo dopo i rilievi tecnici si potranno apportare eventuali modifiche e si troveranno le migliori soluzioni possibili per evitare disagi ai residenti. – conclude il presidente di Amt – L’ultima cosa che vuole l’amministrazione è sfrattare dalle proprie casa le persone, a maggior ragione le famiglie con anziani, bambini e disabili».