Agsm, le opposizioni criticano le scelte dell’amministrazione

Da mesi il dibattito politico scaligero si concentra sull'opportunità o meno di un accordo da parte di Agsm con un colosso come A2a. Le opposizioni nelle scorse ore hanno ribadito le proprie posizioni sulla questione.

agsm aim

Agsm ha messo in cantiere uno studio per una possibile aggregazione con la vicentina Aim e la milanese A2a. Da mesi il dibattito politico scaligero si concentra sull’opportunità o meno di un accordo con un colosso come A2a, mentre tutti sembrano ormai concordi sulla fusione con Aim, molto più simile per dimensioni e fatturato. Le opposizioni nelle scorse ore hanno ribadito le proprie posizioni sulla questione.

Lista Tosi e Fare! Verona

«Sboarina dice che il suo primo obiettivo nel 2020 è la grande aggregazione di Agsm con A2A? Una scelta sbagliatissima, una svendita. Sboarina e Polato dovrebbero spiegarne i veri motivi, perché sul piano industriale e strategico è un delitto contro la città». A dirlo Flavio Tosi, che aggiunge: «Consegnare Agsm alla milanese A2A, molto più grande come dimensioni, significa ridurre a gregaria la nostra multiutility, con gravi conseguenze per i dipendenti e le aziende veronesi che con Agsm lavorano. Oggi infatti Agsm commissiona quasi metà dei suoi cantieri a imprese del territorio, con l’aggregazione sarà A2A a consegnare alle aziende milanesi gli stessi lavori».

«Adesso ai dipendenti viene vigliaccamente promesso che non ci saranno esuberi o licenziamenti, ma è una falsa verità». Secondo Tosi «ai trecento dipendenti da tagliare infatti verrà detto che la loro nuova sede di lavoro è Milano o Bergamo o più distante, cioè saranno messi nelle condizioni di andare via spontaneamente».

Il consigliere comunale della Lista Tosi Alberto Bozza aggiunge: «Questa operazione dimostra tutta la debolezza di questa amministrazione incapace di mettere Verona e i veronesi prima di tutto. E così dopo la Banca Popolare, Milano rafforza i suoi interessi su Verona. Agsm si rafforzi nella fusione con Aim in un rapporto di forza proporzionale ed equilibrato e poi cerchi strategia guardando a nord (Trento) e sud (Mantova)».

Secondo Patrizia Bisinella, capogruppo in consiglio comunale di Fare! Verona «A2A, lo ha dimostrato in passato con altre realtà, è un colosso energetico che quando ti aggrega ti riduce a succursale, a Milano decide le scelte strategiche e industriali che le aziende territoriali poi si limitano ad applicare». E conclude: «Ci auguriamo che presto cali il sipario sulla disastrosa Amministrazione Sboarina, l’auspicio è che l’attuale Sindaco e la sua Giunta vadano a casa in fretta prima di compiere danni irreparabili per il futuro di Verona».

Partito Democratico

«Affermare che A2A sia l’unica azienda sul mercato delle multiutility a disporre delle risorse di cui necessita Agsm è un’evidente forzatura che contraddice quel poco di percorso condiviso fatto finora sul tema delle aggregazioni e delle alleanze industriali», è la posizione dei segretari provinciale e cittadino del Pd, Maurizio Facincani e Luigi Ugoli.

«Chiamato a ratificare una decisione in pratica già presa da altri, il consiglio di amministrazione di Agsm è stato di fatto esautorato. Ha fatto dunque bene la consigliera Stefania Sartori ad abbandonare la seduta una volta ascoltata l’illustrazione della delibera».

«Come Pd, sul tema delle aggregazioni e della scelta dei partner industriali continuiamo a ritenere indispensabili la trasparenza e le tutele che solo una procedura ad evidenza pubblica può garantire».

Traguardi-Verona Civica

Stessa richiesta di trasparenza anche da parte di Tommaso Ferrari di Traguardi, senza pregiudizi verso A2a: «Siamo convinti che Agsm deve, alla base di una strategia industriale definita, guardare all’esterno alla ricerca di collaborazioni. Nessuno di noi ha una preclusione nei confronti di A2a, ma al contempo riteniamo indispensabile che la ricerca di un partner industriale debba esplicitarsi attraverso una gara pubblica, sia come garanzia per i cittadini veronesi sia per l’azienda mettendo in competizione i possibili partner».

Ferrari porta come esempio Ascopiave. «La multiutiliy trevigiana, attraverso una procedura ad evidenza pubblica, ha trovato il partner industriale di riferimento massimizzando il risultato grazie ad una sana competizione tra “i contendenti”. Siamo d’accordo che Agsm debba essere estroversa, e riteniamo miope e strumentale chi parla di “svendita”. Trasparenza e competizione, però, ci devono essere».

Sinistra in Comune

Il voto del cda di Agsm, secondo il consigliere comunale Michele Bertucco, rappresenta «una decisione cavillosa e incomprensibile, spiegabile soltanto col vuoto pneumatico di progettualità e di visione che caratterizza questa amministrazione comunale. Basti dire che mentre il Sindaco esulta per questa bella forzatura, autorevoli organi di stampa a livello regionale danno per scontato che nell’ambito del nuovo accordo di fusione a tre, Verona e Vicenza avranno un ruolo paritario: 35% a testa».

«Vicenza del resto continua a spingere in questo senso mentre qui da noi, a Verona, non sappiamo neanche che fine farà Amia, se verrà scorporata o meno dal gruppo Agsm. Stanno giocando con il futuro di un migliaio di famiglie dei lavoratori del gruppo. Altro che anno della svolta, il 2020 per i servizi pubblici di Verona rischia di essere l’anno della Caporetto».