Trovato il cadavere di Simon Gautier. Era in un crepaccio

Il corpo si trova in un crepaccio molto profondo; le operazioni di recupero sono rese difficili dalla particolare configurazione del luogo.

Trovato morto il turista francese disperso in Cilento
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Sono cominciate all’alba le operazioni di recupero della salma del giovane turista francese Simon Gautier, trovata ieri sera in una zona di Belvedere di Ciolandrea, nel comune di San Giovanni a Piro, in provincia di Salerno. Per tutta la notte sono stati presenti, tra gli altri, gli uomini della Protezione civile, del Soccorso Alpino e dei Vigili del Fuoco. Il corpo si trova in un crepaccio molto profondo; le operazioni di recupero sono rese difficili dalla particolare configurazione del luogo.

Le speranze di trovare ancora vivo Simon Gautier, disperso dal 9 agosto nel Golfo di Policastro durante un’escursione, si sono così infrante. Il cadavere è stato individuato dagli uomini del soccorso alpino. «Sono distrutta, abbiamo avuto fino all’ultimo la speranza che Simon fosse ancora vivo – dice a caldo Asha, studentessa danese che condivideva a Roma l’appartamento con Simon – Sono momenti terribili».

I genitori del giovane hanno appreso la notizia nell’albergo di Policastro in cui alloggiano. Con il padre, la madre ed il compagno di quest’ultima, c’è anche la sorella di Simon. Ad informarli sono stati gli amici francesi del ragazzo, che lo hanno saputo da un giornalista. Un equipe di psicologi francesi, messi a disposizione dall’ambasciata, hanno raggiunto l’albergo. Un epilogo drammatico al termine dell’ennesima giornata di ricerche, caratterizzate da una sola novità: il ritrovamento di tracce di sangue in prossimità della spiaggia della Molara di Scario.

I reperti erano stati portati per gli esami nel laboratorio di analisi dell’ospedale di Vallo della Lucania, ma ormai è tutto inutile. Sul posto delle ricerche anche l’ambasciatore di Francia a Roma, Christian Masset ed il padre di Simon. Le ricerche – i cui presunti ritardi sono stati smentiti dalla prefettura – si sono svolte su un territorio vasto e con molte asperità, con dirupi e inghiottitoi. Sono stati utilizzati anche i cani molecolari, addestrati per muoversi in territori montani, elicotteri e droni. Tanti i volontari della Protezione civile che hanno battuto la zona, insieme a una ventina di amici di Simon, giunti dalla Francia. A dare l’allarme era stato proprio l’escursionista francese con una telefonata al 118, venerdì 9 agosto verso le nove del mattino.

AGGIORNAMENTO

Il giovane sarebbe morto subito dopo aver dato l’allarme. Secondo una prima ricostruzione anche in seguito all’esame esterno della salma, il ventisettenne in poco tempo, 40/ 45 minuti, sarebbe morto. A causare il decesso – ma sarà l’esame autoptico a stabilirlo – è stata la frattura di una gamba che avrebbe rescisso l’arteria; da qui l’emorragia. Il corpo, confermano gli inquirenti, era in avanzatissimo stato di decomposizione. E un’inchiesta è stata aperta dalla Procura di Vallo della Lucania (Salerno) in relazione alla morte dell’escursionista. Secondo quanto si è appreso, l’indagine, in particolare, intende accertare eventuali responsabilità su presunti ritardi nell’avvio dei soccorsi. (Ansa)