«La nostra sfida era contro i populismi, e la svendita dei diritti civili in cambio di consensi facili. Era la sfida più difficile e coraggiosa. Il nostro Segretario (Benedetto Della Vedova) e il nostro Presidente (Riccardo Magi) siederanno ancora in Parlamento: loro nelle Istituzioni e noi sul territorio, continueremo a fare politica per un Paese libero, europeo, e moderno». Così Anna Lisa Nalin e Giorgio Pasetto di +Europa il giorno dopo il voto.
«Ci sarà da vigilare, affinché la destra non faccia piombare l’economia in un baratro di nuovo debito pubblico, scaricandolo sui giovani, non ci allontani dalle politiche europee che rappresentano la nostra ultima possibilità di rilancio, mettendole in discussione, non ci isoli dai mercati internazionali instaurando sovranismi. – proseguono Nalin e Pasetto – In Veneto abbiamo ottenuto un risultato incoraggiante, sempre sopra il 3% e con punte del 5%: è una affermazione importante, perché vuol dire che, nella regione più a destra d’Italia, c’è fame di libertà e diritti civili».
«All’uninominale di Verona, il leghista Fontana passa non certo grazie ai voti del suo partito che incassa il peggior risultato di sempre. Per quanto riguarda il sedicente terzo polo, varrebbe la pena ricordare le parole di Calenda, quando appena qualche giorni fa, parlava di sconfitta sotto il 10%, e sosteneva di essere l’argine alla destra. Con meno dell’8 dimostrano invece – come si era sempre detto- di avere regalato seggi alla Meloni. Ma Calenda diceva anche che in Veneto avrebbe incassato il 20%, perché gli imprenditori lo amano. A quanto pare non è proprio così. Italia Viva e Azione che dicevano di voler far tornare Draghi, ne hanno definitivamente reso vana l’agenda».
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