Sono allarmanti i numeri e i risultati emersi dal nuovo rapporto Zoomafia 2018 su “Crimini e animali”. Nella lista delle città con più procedimenti penali aperti per maltrattamento di animali anche Verona.
Uccisione, abbandono, combattimenti clandestini. Ogni 55 minuti in Italia viene aperto un nuovo fascicolo per reati contro gli animali. È il terribile bilancio che emerge dal nuovo rapporto Zoomafia 2018 “Crimini e animali” pubblicato ieri da LAV e redatto da Ciro Troiano, responsabile dell’Osservatorio Zoomafia.
Un resoconto negativo per molte città italiane come Brescia, “hotspot del bracconaggio più importante d’Italia” secondo Troiano, ma anche per Verona che spicca tra le città con più procedimenti penali per maltrattamento contro gli animali (212) e 101 indagati.
In particolare il totale dei procedimenti avviati nel 2017, sia a carico di noti che di ignoti, per i reati a danno degli animali è di 8518 fascicoli (3869 a carico di noti e 4649 a carico di ignoti) con 5310 indagati. Cifre che, a quanto pare, sono in aumento rispetto agli anni precedenti e che, ultimamente, coinvolgono soprattutto bambini e minorenni: “La cultura in cui si sviluppano forme di violenza contro gli animali, e in particolare la zoomafia, – scrive Troiano – ha come riferimento un modello di vita basato sulla prevaricazione, l’aggressività sistematica, il disprezzo per le ragioni altrui. In questa dimensione valoriale, le corse clandestine di cavalli o i combattimenti tra cani trovano una facile collocazione. I bambini e gli adolescenti coinvolti vengono proiettati in un mondo adulto, ‘virile’, dove la sicurezza individuale e la personalità si forgiano con la forza, con l’abitudine all’illegalità, con la disumanizzazione emotiva”.