Raggiungere la meta storica dell’Autonomia al di là delle diverse sensibilità politiche. Accorato e preciso l’invito che il Presidente della Regione Veneto ha rivolto oggi ai neoeletti parlamentari veneti di Camera e Senato.
Li ha invitati tutti e 76 a Palazzo Grandi Stazioni di Venezia per caldeggiare la priorità delle priorità ovvero l’autonomia. 50 quelli presenti dalle più trasversali appartenenze Partito Democratico e 5 Stelle compresi. Durante l’incontro è stata illustrata la preintesa quadro firmata quattro giorni prima del voto con il sottosegretario Bressa. La trattativa va avanti ma serve l’aiuto di tutti perché la nuova legge sull’autonomia dovrà essere approvata dalla maggioranza assoluta dei parlamentari eletti. E proprio questo Zaia ha chiesto ai rappresentanti veneti: far sentire la voce del territorio proprio lì a Roma, dove si scriverà il futuro di quell’Autonomia chiesta a gran voce lo scorso 22 ottobre. L’accordo preliminare attribuisce alla Regione alcune matarie: dalle politiche del lavoro, all’istruzione, alla tutela della salute fino alle salvaguardia dell’ambiente e dell’ecosistema. Ma non è certo soddisfatto così Zaia. Il Veneto, ha precisato il Governatore, continuerà a chiedere la competenza diretta su 23 materie, come previsto nei 66 articoli della legge statale, approvata dal Consiglio regionale del Veneto lo scorso novembre.
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