È stato un anno e mezzo di pressioni e condizioni di lavoro eccezionali, per tutti gli operatori sanitari, a causa della pandemia. Ora che la fase acuta dell’emergenza negli ospedali si sta allontanando, emergono le criticità che da tempo si trascinano, secondo i sindacati.
A pochi giorni dall’indizione dello stato di agitazione del reparto di Chirurgia Specialistica di Borgo Roma, Uil ne ha indetto un altro per la «grave difficoltà generata dal comportamento da parte dell’Aoui di Verona, la quale non consente relazioni sindacali stabili improntate su correttezza e buona fede» si legge nel comunicato di Uil Verona, per quanto riguarda il comparto degli infermieri e degli oss.
AGGIORNAMENTO: Sospeso lo stato di agitazione di infermieri e Oss a Borgo Roma
Per fare il punto sulla situazione, sono stati ospiti della nuova trasmissione di Radio Adige Tv 640 Buongiorno Verona Live Stefano Gottardi, responsabile Uil Verona, e Daniela Perasole, infermiera e segretaria aziendale di Uil-Fpl nell’Azienda ospedaliera di Verona.
«L’emergenza Covid li ha fatti lavorare tantissimo, in situazioni di sicurezza anche difficili» afferma Gottardi. «In questo periodo ci stanno chiamando, oltre ai lavoratori singoli come sempre, anche gruppi di lavoratori dei reparti. Facciamo degli incontri per capire quali sono i problemi e dei confronti con l’azienda, chiedendo risposte scritte. Quando queste non sono adeguate ci rivolgiamo alla direzione generale, cosa che abbiamo fatto, ma non abbiamo ottenuto alcuna convocazione» aggiunge il responsabile Uil.
L’atmosfera si sta scaldando, il sindacato e i lavoratori non sono soddisfatti delle risposte dell’azienda: «Se non arriveranno, dovremo proseguire con le manifestazioni, fino ad arrivare allo sciopero» avverte Gottardi. «Chirurgia specialistica e pronto soccorso hanno problemi diversi, ma sempre legati alla carenza di personale» spiega.
«I ragazzi in pronto soccorso si trovano a fare triage con poca esperienza, con un carico eccessivo di lavoro e di pazienti» spiega Perasole.
In chirurgia specialistica c’è invece preoccupazione per la chiusura temporanea del reparto, che si teme possa dare origine a trasferimenti non previsti.
Da addetta ai lavori, Perasole racconta cosa significa vivere da dentro gli ospedali in epoca Covid: «Tutti siamo stremati e tutti in prima linea. Nessuno si è tirato indietro, anche se lo stress era veramente molto alto. I ragazzi non meritano questo trattamento».
Il sindacato attende ora risposte e azioni concrete dall’Azienda ospedaliera. Intanto non resta con le mani in mano. «Venerdì saremo dal Prefetto» ha annunciato Gottardi.
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