Fondazione Cariverona stanzia mezzo milione per gli anziani

A beneficiare dei fondi sono l’azienda Ulss 9 Scaligera e la Fondazione Casa di Riposo Eufemia Carrirolo per la creazione di due progetti innovativi di domiciliarità integrata per gli anziani veronesi.

Fondazione Cariverona, Alessandro Mazzucco e Filippo Manfredi
Alessandro Mazzucco e Filippo Manfredi

Oltre mezzo milione di euro per la cura delle persone fragili: Fondazione Cariverona sostiene due progetti innovativi di domiciliarità integrata per gli anziani della provincia.

Al centro delle iniziative lo sviluppo di nuovi modelli di governance – territorialmente coordinati, efficaci e sostenibili – per la cura della fragilità. I contributi saranno erogati a due enti capofila che, nei mesi scorsi, hanno presentato domanda: l’azienda Ulss 9 Scaligera e la Fondazione Casa di Riposo Eufemia Carrirolo. La decisione è stata presa lo scorso mercoledì in seno al Consiglio di Amministrazione della fondazione, che ha complessivamente deliberato il sostegno a 12 iniziative per un totale di 2,84 milioni di euro nei cinque territori di riferimento (Verona, Vicenza, Belluno, Mantova, Ancona).

La tabella resa nota da Fondazione Cariverona che chiarisce la distribuzione dei fondi nei territori di competenza

Secondo il rapporto dell’associazione Italia Longeva, il 16,7% degli over 60 che abita nella provincia di Verona vive una condizione di fragilità moderata o severa, con un impatto rilevante sul sistema sanitario. Le proposte selezionate mirano a innovare l’attuale offerta di domiciliarità integrata, superando un approccio puramente prestazionale e frammentato. Il progetto presentato dalla Ulss 9 intende creare un Gruppo operativo permanente Domiciliarità per coordinare e presidiare i servizi socio-sanitari del territorio. Verrà inoltre meglio definita la figura del custode sociale e istituita quella dell’educatore professionale per gli anziani.


L’iniziativa della Fondazione Casa di Riposo Eufemia Carrirolo mira invece a distribuire nelle case degli over 70 dispositivi elettronici e digitali in grado di monitorare alcuni parametri fondamentali per la salute. Le azioni pilota riguarderanno alcune zone rurali e montante della provincia, difficilmente raggiungibili dagli altri servizi. Particolare attenzione è stata riservata alle proposte che permetteranno a persone anziane e disabili di continuare a vivere nei propri ambienti di vita. Tra gli obiettivi delle iniziative anche un
maggior allineamento delle risposte assistenziali ai bisogni degli utenti e la sperimentazione di programmi personalizzati, con erogazione flessibile.


Il bando di Fondazione Cariverona risponde all’urgente bisogno, recentemente messo in evidenza anche dalla pandemia da Covid-19, di ripensare e rafforzare i servizi domiciliari di presa in carico delle persone fragili sul territorio. Nel prossimo futuro, gli approcci metodologici dovranno basarsi su una gestione integrata e multidisciplinare dei percorsi assistenziali, in grado di valorizzare i contributi di diversi attori e setting. A fronte di una richiesta crescente, sarà inoltre necessario sviluppare soluzioni che permettano ad anziani e disabili di mantenere – per quanto possibile – le proprie relazioni familiari e sociali senza rinunciare agli adeguati livelli di cura. Sul piano nazionale la centralità del tema è confermata anche dal PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza), che considera la domiciliarità un investimento essenziale per intercettare e supportare situazioni di fragilità sociale ed economica nel Paese.


«I mutamenti in atto nella tipologia e nella distribuzione delle condizioni di salute della popolazione hanno un impatto sempre più rilevante sia sull’assistenza ospedaliera, sia su quella territoriale e domiciliare. Il nostro Paese, con la popolazione più vecchia di Europa, deve orientare la sanità alla gestione delle cronicità dei pazienti a domicilio – evidenzia Alessandro Mazzucco, Presidente della Fondazione Cariverona – offrendo percorsi di qualificata assistenza medico-infermieristica per supportare il paziente presso la propria abitazione, assicurando serenità a tutti i soggetti fragili, adottando tutte le misure necessarie per poterli monitorare e gestire a domicilio. Sono fiducioso
che il nostro rilevante impegno in questi progetti innovativi sia di stimolo ai territori per garantirne le prospettive di sviluppo e di sostenibilità».

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