Oltre mezzo milione di euro per la cura delle persone fragili: Fondazione Cariverona sostiene due progetti innovativi di domiciliarità integrata per gli anziani della provincia.
Al centro delle iniziative lo sviluppo di nuovi modelli di governance – territorialmente coordinati, efficaci e sostenibili – per la cura della fragilità. I contributi saranno erogati a due enti capofila che, nei mesi scorsi, hanno presentato domanda: l’azienda Ulss 9 Scaligera e la Fondazione Casa di Riposo Eufemia Carrirolo. La decisione è stata presa lo scorso mercoledì in seno al Consiglio di Amministrazione della fondazione, che ha complessivamente deliberato il sostegno a 12 iniziative per un totale di 2,84 milioni di euro nei cinque territori di riferimento (Verona, Vicenza, Belluno, Mantova, Ancona).

Secondo il rapporto dell’associazione Italia Longeva, il 16,7% degli over 60 che abita nella provincia di Verona vive una condizione di fragilità moderata o severa, con un impatto rilevante sul sistema sanitario. Le proposte selezionate mirano a innovare l’attuale offerta di domiciliarità integrata, superando un approccio puramente prestazionale e frammentato. Il progetto presentato dalla Ulss 9 intende creare un Gruppo operativo permanente Domiciliarità per coordinare e presidiare i servizi socio-sanitari del territorio. Verrà inoltre meglio definita la figura del custode sociale e istituita quella dell’educatore professionale per gli anziani.
L’iniziativa della Fondazione Casa di Riposo Eufemia Carrirolo mira invece a distribuire nelle case degli over 70 dispositivi elettronici e digitali in grado di monitorare alcuni parametri fondamentali per la salute. Le azioni pilota riguarderanno alcune zone rurali e montante della provincia, difficilmente raggiungibili dagli altri servizi. Particolare attenzione è stata riservata alle proposte che permetteranno a persone anziane e disabili di continuare a vivere nei propri ambienti di vita. Tra gli obiettivi delle iniziative anche un
maggior allineamento delle risposte assistenziali ai bisogni degli utenti e la sperimentazione di programmi personalizzati, con erogazione flessibile.
Il bando di Fondazione Cariverona risponde all’urgente bisogno, recentemente messo in evidenza anche dalla pandemia da Covid-19, di ripensare e rafforzare i servizi domiciliari di presa in carico delle persone fragili sul territorio. Nel prossimo futuro, gli approcci metodologici dovranno basarsi su una gestione integrata e multidisciplinare dei percorsi assistenziali, in grado di valorizzare i contributi di diversi attori e setting. A fronte di una richiesta crescente, sarà inoltre necessario sviluppare soluzioni che permettano ad anziani e disabili di mantenere – per quanto possibile – le proprie relazioni familiari e sociali senza rinunciare agli adeguati livelli di cura. Sul piano nazionale la centralità del tema è confermata anche dal PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza), che considera la domiciliarità un investimento essenziale per intercettare e supportare situazioni di fragilità sociale ed economica nel Paese.
«I mutamenti in atto nella tipologia e nella distribuzione delle condizioni di salute della popolazione hanno un impatto sempre più rilevante sia sull’assistenza ospedaliera, sia su quella territoriale e domiciliare. Il nostro Paese, con la popolazione più vecchia di Europa, deve orientare la sanità alla gestione delle cronicità dei pazienti a domicilio – evidenzia Alessandro Mazzucco, Presidente della Fondazione Cariverona – offrendo percorsi di qualificata assistenza medico-infermieristica per supportare il paziente presso la propria abitazione, assicurando serenità a tutti i soggetti fragili, adottando tutte le misure necessarie per poterli monitorare e gestire a domicilio. Sono fiducioso
che il nostro rilevante impegno in questi progetti innovativi sia di stimolo ai territori per garantirne le prospettive di sviluppo e di sostenibilità».
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