Don Renzo Beghini, «La Pasqua? Un momento di rinascita»

Don Renzo Beghini, presidente di Fondazione Toniolo, ci ha parlato dei riti cattolici legati alla Pasqua e del significato che ha in un momento particolarmente complicato come questo.

Don Renzo Beghini
Don Renzo Beghini

Don Renzo Beghini, «La Pasqua? Un momento di rinascita»

Don Renzo Beghini, presidente di Fondazione Toniolo, ci ha parlato dei riti cattolici legati alla Pasqua e del significato che ha in un momento particolarmente complicato come questo.

Siamo vicini alla Pasqua, quali sono i riti tradizionali cattolici di questa festività?

Pasqua è un annuncio di vita e di speranza. In particolare oggi è poi un annuncio di ripresa e pace. Il giovedì anto è tradizionalmente il giorno dell’ultima cena. Al mattino c’è la messa del Crisma e il rinnovo delle promesse sacerdotali, mentre nel pomeriggio e alla sera si svolge la messa Coena Domini in cui si fa memoria dell’Eucarestia e del dono di Gesù Cristo con la sua morte e resurrezione. Il venerdì c’è la liturgia della passione e della morte. Il sabato è il giorno del silenzio, dove non c’è liturgia a parte quella della Luce, di notte, in cui si annuncia la vita che vince sulla morte.

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Che Pasqua sarà, visto il momento storico così particolare che stiamo vivendo?

È una gran bella domanda. Ho l’impressione che di fronte a queste crisi, quella sanitaria e quella bellica, tutti avvertiamo la necessità di una Parola di speranza che ci stupisca e ci rassicuri, e che ci ricordi che vale la pena affrontare la vita con pace e ricostruendo le relazioni che ora stanno vacillando. Lo scenario culturale e sociale di questo periodo storico segna un passaggio di non-ritorno. Non torneremo più alla visione individualistica di prima, fondata su diritti individuali, ma c’è bisogno di ricostruire un noi, un’appartenenza comunitaria.

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Papa Francesco ha chiesto una tregua pasquale che potrebbe portare a una pace ideale. Addirittura qualche settimana fa ipotizzava un viaggio personale in ucraina. Cosa ne pensa?

Questo appartiene al coraggio di Papa Francesco, che va oltre il politicamente corretto. È un coraggio instancabile. Papa Francesco non si stanca e continua a credere nella possibilità dell’uomo di riconciliarsi. Questa ostinazione fa abbastanza impressione, e credo che sia un guadagno per questo tempo.

In particolare per i Veronesi, invece, che Pasqua sarà?

Ci sono segnali di ripresa estremamente interessanti sotto tutti i profili. Abbiamo visto il riscontro del Vinitaly: c’è voglia di ripartenza. Ma una ripartenza diversa rispetto a quella a cui eravamo abituati prima, la gente vuole ritrovare e riscoprire il significato delle cose. La ripresa, sotto tutti gli aspetti, c’è. Bisogna saperla cogliere, però.

Cosa bolle in pentola per Fondazione Toniolo?

In vista delle elezioni amministrative abbiamo in programma una tavola rotonda con alcuni giovani. Vogliamo raccogliere la dimensione, spesso poco sottolineata dai media, dell’impegno dei giovani in politica. Sarà un’occasione interessante di confronto.

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