In fase di completamento la mappatura dei servizi doposcuola a Verona

È in fase di ultimazione la mappatura di tutti i servizi di doposcuola a Verona offerti dalle associazioni sul territorio cittadino. L'obiettivo è offrire nuove attività pomeridiane ai ragazzi per combattere il disagio giovanile.

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In fase di completamento la mappatura dei servizi doposcuola a Verona

Completa mappatura di tutti i servizi di doposcuola a Verona offerti dalle associazioni del Terzo settore sul territorio. È quanto è stato appena ultimato dal Comune, al fine di sviluppare nuove forme di collaborazione e accrescere gli interventi a supporto dei giovani con occasioni pomeridiane di socialità. Un aiuto ai genitori che lavorano, un supporto per i compiti scolastici ma anche una modalità per occupare positivamente il tempo libero. Attualmente sono undici i centri attivi (gestiti da Circoli NOI Verona, ACLI Verona, Coop. Sociale Santa Maddalena di Canossa onlus) e dieci i centri di prossima attivazione, oltre ad altri che potrebbero manifestarsi.

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Alcuni dati sul doposcuola a Verona

Nei centri già attivi la fascia d’età prevalente è formata da ragazzi della scuola Primaria e Secondaria di primo grado. Solo in due centri si sta sperimentando il supporto a ragazzi e ragazze delle Secondarie di secondo grado. I gruppi vanno dai 10 ai 25 minori, con un numero medio di 12 volontari. Questi ultimi sono prevalentemente studenti di scuola Secondaria di secondo grado e studenti universitari. A essi si aggiungono inoltre pensionati perlopiù ex insegnanti, qualche giovane in servizio civile volontario e qualche genitore.

Gli obiettivi

Ora si punta a consolidare il sistema, ampliando sul territorio la diffusione di centri di aggregazione giovanile, con l’apertura di nuove sedi. Una più ampia rete di attività, sostenuta dai Servizi sociali del Comune in collaborazione con le associazioni del Terzo settore, che già sperimentano il servizio di doposcuola, con attività educativo-ricreative.

Accrescere la rete di supporto sociale

Nelle prossime settimane sarà pubblicato dal Comune l’avviso per l’adesione da parte di organizzazioni di volontariato e associazioni di promozione sociale. Sulla scia delle associazioni già attive, si cercano nuovi volontari in grado di sviluppare sul territorio centri di incontro e di aggregazione per i giovani. Il tutto per sviluppare due progetti di prevenzione in grado di realizzare, da una parte, il rafforzamento dell’importante rete dei servizi di doposcuola, dall’altra lo sviluppo di forme di aiuto verso le nuove situazioni di disagio sociale. Nello specifico, i progetti per l’Aggregazione socio educativa e l’Educazione di strada.

Progetto di rafforzamento dell’Aggregazione socio educativa

Dopo il lungo isolamento dovuto alle limitazioni Covid, l’Amministrazione comunale ha rilevato nuovi bisogni delle famiglie e dei minori, determinati anche da crescenti problemi di socialità. Da qui, l’obiettivo di offrire nuove attività pomeridiane di “aggregazione socio educativa”.

Progetto di “Educativa di strada”

Un nuovo servizio rivolto ad adolescenti e preadolescenti. Come si evince dal nome si svolge in strada, nei parchi, nelle stazioni e in tutti i luoghi informali in cui i giovani si incontrano, trascorrono del tempo, crescono e costruiscono la loro identità. L’intervento affianca ai ragazzi giovani adulti competenti che offrono modelli e valori positivi con i quali potersi confrontare. L’educatore deve essere capace di ascoltare, favorire la libera espressione, orientare gli adolescenti nelle scelte quotidiane legate all’amicizia, alla scuola e alla famiglia.

Il commento del sindaco Sboarina

«Il disagio giovanile non si combatte con i sermoni ma con gli esempi positivi – sottolinea il sindaco Federico Sboarina –. La pandemia e il lungo periodo di lockdown hanno generato un fenomeno dal forte impatto sociale. Proprio su questo è fondamentale intervenire con azioni preventive per supportare a 360 gradi i bambini e gli adolescenti in difficoltà. La famiglia e i giovani sono uno dei cuori pulsanti della nostra società, un bene prezioso da proteggere e aiutare sempre».

Le parole della consigliera delegata alla Famiglia Anna Leso

«Il primo obiettivo – spiega la consigliera delegata alla Famiglia Anna Leso – è quello di rafforzare l’Aggregazione socio educativa, una rete di supporto già attiva sul territorio che puntiamo ad accrescere con il coinvolgimento di nuove associazioni. Per questo l’Amministrazione ha voluto mappare i servizi di doposcuola offerti dalle associazioni del Terzo settore. L’unione è la forza che può consentire di portare avanti progetti complessi. Dobbiamo essere consapevoli che costruire ambienti familiari, educativo-scolastici e sociali ricchi di affetti, relazioni e stimoli sul piano socio-emotivo e cognitivo contribuisce in maniera determinante alla qualità dello sviluppo infantile e della società nel suo insieme. Serve l’aiuto e il supporto di tutti per sviluppare una rete capace di essere veramente al fianco dei giovani e delle loro difficoltà».

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