«Anziché amministrare, indice le conferenze stampa contro di me come stamattina, o per confrontarsi. Fa così da due anni. È ossessionato, poverino. Magari chieda aiuto a Bertucco, che non so se è l’avvocato del sindaco o l’assessore ombra all’Urbanistica». Così Flavio Tosi risponde al sindaco Federico Sboarina sul caso Ikea.
«La verità è che il progetto Ikea dell’amministrazione Sboarina non è mai esistito, è stata tutta una finta per temporeggiare ed esasperare la multinazionale svedese, perché Sboarina Ikea non l’ha mai voluta. Ikea – continua Tosi – con il progetto voluto dal sottoscritto avrebbe portato mille posti di lavoro, contratti e occupazioni vere, un indotto di 250 milioni per la città, la variante alla Statale 12 che avrebbe risolto il problema del traffico tra borgo Roma e Ca’ di David (e oggi per questa variante il ministero non ha ancora messo un euro a bilancio); avrebbe dato ossigeno anche al nostro distretto del mobile della Bassa che – come è prassi di Ikea – avrebbe prodotto il 50% dei mobili commercializzati. Sboarina e Segala stanno rovinando Verona, sono irresponsabili e inadeguati alle cariche che ricoprono».
«Ikea è il simbolo dell’immobilismo, dell’incapacità politica, dei continui balbettii di Sboarina e dei suoi – ha aggiunto Alberto Bozza – La Segala in questi mesi ha detto tutto e il contrario di tutto, palesando imbarazzo e inadeguatezza al ruolo. Parlava di città della musica davanti alle telecamere, ma poi incalzata dal sottoscritto in Consiglio Comunale ammetteva che non c’era nulla di concreto; diceva che il loro progetto era okay ma ieri Ikea li ha sbugiardati. È un danno gigantesco per Verona, sia dal punto di vista pratico, proprio per i mille posti di lavoro andati in fumo, la sinergia con gli artigiani della Bassa e le opere compensative in termini di viabilità, che sul piano dell’immagine».
Infine Gian Arnaldo Caleffi, assessore all’Urbanistica della giunta Tosi entra nei dettagli: «Gli attuali amministratori dicono che non abbiamo fatto nulla per portare a casa le deroghe regionali. Falso. Andammo in Regione per sottolineare la nostra volontà politica di variare il PAQE e un articolo del Regolamento. Volontà politica che esprimemmo anche in Giunta. Altrettanto non si può dire di qualche consigliere comunale, oggi con Sboarina, che fece mancare il numero legale per approvare la convenzione nei 30 giorni concessi dalla normativa regionale. Delle incertezze ci furono anche da parte di alcuni esponenti del Pd. Nella vicenda Ikea c’è chi ha effettivamente lavorato e lottato per l’insediamento, parlo della Giunta Tosi, e chi ha agito solamente per sabotare il nostro lavoro. I fatti sono chiari: da una parte c’è chi ha lavorato ‘per’, dall’altra chi ha lavorato ‘contro’».