I primi sei mesi dell’anno fanno registrare un record negativo da 138 anni a questa parte. Temperature mai così alte dal 1880. Danni in agricoltura e negli allevamenti
Il 2017 è il secondo anno più caldo del pianeta con la temperatura sulla superficie della terra e degli oceani, addirittura superiore di 0,91 gradi rispetto alla media del ventesimo secolo.
È quanto emerge dalle elaborazioni Coldiretti sugli ultimi dati relativi al primo semestre della banca dati Noaa, il National Climatic Data Centre che registra le temperature mondiali dal 1880. Un risultato determinato dal fatto che -secondo Coldiretti – dall’inizio dell’anno ogni mese si è classificato sul podio del più caldo da 138 anni. Il 2017 si è aperto infatti con il mese di gennaio che si è classificato a livello globale come il terzo più caldo dall’inizio delle rilevazioni con febbraio, marzo, aprile e maggio che si sono invece posizionati tutti al secondo posto, mentre giugno è al terzo posto. Si tratta della conferma della tendenza al surriscaldamento del pianeta dopo che nel ventunesimo le temperature annuali hanno fatto segnare per ben cinque volte il record (2005, 2010, 2014 e 2015 e 2016)
Anomalie evidenti anche in Italia dove la primavera 2017, dal punto di vista meteorologico, è stata la seconda più calda dal 1800, con +1,9 gradi in più ma a giugno lo scarto è stato addirittura di +3,2 gradi, secondo il Cnr.
Tra gli effetti negativi dell’andamento climatico anomalo di quest’anno ci sono circa 2 miliardi di perdite provocate alle coltivazioni e agli allevamenti, tra siccità, incendi e violenti temporali che si sono abbattuti a macchia di leopardo lungo tutta la Penisola.
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