Sono giorni di grande passione per l’Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona. Lo scorso 24 giugno l’AOUI ha adottato il nuovo programma informatico Trakcare (SIO), individuato da Azienda Zero della Regione Veneto (con Determinazione Dirigenziale N° 192 del 16-5-2018) tramite un bando di gara pubblico che si è aggiudicata l’azienda InterSystem – Creative data Technology. Un’operazione che alla Regione, con un incarico quinquennale all’azienda fornitrice del servizio, è costata oltre 120 milioni di euro.
Un Sistema Informativo Ospedaliero (SIO) che, come si legge sul sito dell’azienda «fornisce un set completo di funzionalità cliniche, amministrative e dipartimentali al servizio dei professionisti sanitari per la gestione di percorsi integrati del paziente attraverso le diverse unità di cura e le varie tipologie di strutture». Tutto bene sulla carta, se non fosse che il software, introdotto a Verona in via sperimentale finalizzata a testare il nuovo servizio che sarà poi allargato a tutte le Aziende Ulss venete, sembra proprio non funzionare bene, creando difficoltà e lungaggini per i medici, gli infermieri, gli operatori socio sanitari e per i pazienti.

CGIL e FIALS a muso duro
I primi ad intervenire negli scorsi giorni con un out-out e una minaccia di sciopero per i disservizi sono state le sigle sindacali di Fp CGIL e FIALS Verona, le quali, senza vie intermedie, hanno dichiarato lo stato di agitazione del personale.
Le motivazioni e le difficoltà riscontrate
Fp CGIL e FIALS Verona descrivono il contesto di difficoltà: «La gestione dei ricoveri è stata resa difficoltosa a causa dell’assoluta frammentarietà e macchinosità dei processi di normale gestione dei pazienti, dall’accoglimento all’immissione in lista operatoria; dal ricovero al trasferimento in sala operatoria. La gestione delle terapie farmacologiche nei reparti è divenuta complessa al limite della impraticabilità. La raccolta e la visualizzazione dei parametri clinici e dei dati di laboratorio di difficile consultazione, in particolare per gli esami ematochimici dove se non si effettua tutta la pletora di spunte richieste il dato non viene registrato facendo apparire inadempiente l’operatore. In generale il personale sanitario dell’AOUI è costretto a continue conferme, spunte, immissione di username e password con inaccettabile dispendio di tempo sottratto alla cura del paziente».

La dichiarazione di Simone Mazza
«Il tema è quello dei continui disservizi creati dal nuovo programma informatico Trakcare (SIO) introdotto il 24 giugno scorso con la promessa da parte della Direzione che la migrazione sarebbe durata al massimo due settimane, invece a distanza di ormai quasi due mesi il personale riscontra ancora incomprensibili difficoltà nel far funzionare una tecnologia che dovrebbe semplificare il lavoro degli operatori e invece lo complica in maniera inaccettabile» spiega Simone Mazza, responsabile Sanità per la Funzione Pubblica Fp Cgil Verona.
«A fronte delle continue segnalazione circa i malfunzionamenti del software e delle ripetute promesse che i disagi per il personale sanitario si sarebbero risolti in breve tempo, le risposte della Direzione dell’Ospedale si sono rivelate del tutto insoddisfacenti e non ci resta che dichiarare lo stato di agitazione. Non possiamo accettare che la responsabilità dei sanitari sia messa in pericolo dal cattivo funzionamento del nuovo software».
La replica dell’AOUI

A seguito dell’azione intrapresa da CGIL e FIALS, l’Azienda Ospedaliera ha voluto incontrare in videoconferenza le due sigle sindacali per un tentativo di conciliazione.
«Abbiamo fornito al rappresentante della Prefettura e ai rappresentanti dei lavoratori le risposte alla richiesta dei sindacati di sapere quando il Sio sarà collaudato. Il 30 settembre è la data programmata per il collaudo da parte di Azienda Zero, che ha affidato nel 2020 l’appalto al Raggruppamento di imprese. – spiega la dottoressa Vania Rado, Direttore generale delegato.
«Abbiamo inoltre indicato i tempi intermedi e gli strumenti già in uso per le azioni di semplificazione, in alcuni casi soggette all’autorizzazione di Azienda Zero. Stiamo chiedendo ai fornitori interventi per la massima fruibilità del sistema. Siamo inoltre consapevoli della fatica sostenuta dai nostri dipendenti, che non abbiamo mai trascurato e sempre coinvolto in specifici gruppi di lavoro. Spiace quindi che non ci sia stata l’intesa e si sottolinea come, stamane, lo stesso rappresentante della Prefettura abbia invitato le parti sindacali alla massima responsabilità considerata la complessità dell’operazione in un settore così delicato».
UGL e Nursign Up della stessa posizione di CGIL
Altre sigle sindacali si schierano con la CGIL, in particolare UGL e Nursing UP e Dicosì: «Nulla di fatto sul tentativo di conciliazione sulla vertenza SIO Trakcare» hanno spiegato dopo aver incontrato il Prefetto chiedendo il “roll back” di SIO. «L’AOUI ha dato parere negativo alla nostra richiesta, chiedendo un’ulteriore proroga per risolvere in modo definitivo i problemi riscontrati. – prosegue la nota – La nostra decisione è di mantenere attivo lo stato di agitazione fino ai primi di settembre, data oltre la quale, se non saranno date soluzioni a tutte le criticità del sistema, saranno avviate tutte le azioni per tutelare i lavoratori. A garanzia di ciò abbiamo chiesto e ottenuto un secondo incontro col Prefetto» dichiara Stefano Tabarelli, segretario regionale della UGL Salute Veneto

Linea morbida e di confronto da parte di CISL FP e UIL FPL
Lunedì 28 agosto, nella sede UIL di Viale Venezia, CISL FP e UIL FPL hanno convocato una conferenza stampa sullo stesso tema sollevato dalla CGIL, ma con posizioni più attenuate e aperte al dialogo. Hanno partecipato Stefano Gottardi, segretario generale UIL FPL, Giovanni Zanini, segretario generale CISL FP, Luca Molinari, responsabile Sanità UIL FPL e Paolo Libero, responsabile Sanità CISL FP
«Abbiamo compreso che in questo momento critico serve la massima assunzione di responsabilità per far fronte ad un’emergenza particolarmente complessa che ha appesantito la quotidiana attività delle lavoratrici e dei lavoratori dell’Azienda Ospedaliera. – si legge nella nota diffusa prima della conferenza stampa – Operatori e professionisti seri che stanno reagendo, anche questa volta, con il massimo impegno possibile per fornire ai cittadini prestazioni qualitativamente all’altezza delle aspettative. Tutto ciò malgrado le innumerevoli difficoltà e criticità che il nuovo Sistema Informatico Ospedaliero (SIO) ha generato e che, a due mesi dall’attivazione, perdurano rendendo difficile il ritorno alla normalità. Per questo motivo abbiamo deciso di indagare approfonditamente per capire la situazione attuale e reale attraverso un questionario dal titolo “SIO AOUI VERONA – LA NOSTRA PROPOSTA, LA TUA OPINIONE” inviato ai lavoratori».
L’idea del questionario
Otto domande per capire dai diretti interessati, da coloro che utilizzano il software quali sono le principali difficoltà. Ad ogni domanda ha risposto un campione compreso tra le 350 e le 380 persone.
La richiesta di confronto con la Regione
«Sulla base dei risultati raccolti che fotografano in modo chiaro la situazione attuale, invieremo una richiesta di incontro urgente alla Regione Veneto per, dati alla mano, chiedere un intervento per supportare e gratificare il lavoro svolto fino ad oggi da parte dei nostri colleghi».
L’intervista a Stefano Gottardi, segretario generale UIL FPL
L’intervista a Giovanni Zanini, segretario generale CISL FP
L’intervista a Paolo Libero, responsabile Sanità CISL FP
L’intervista a Luca Molinari, responsabile Sanità UIL FPL
Anna Maria Bigon (PD) invoca un incontro urgente in Regione
«Le segnalazioni dei disservizi si moltiplicano, le organizzazioni sindacali dichiarano lo stato di agitazione e da un mese e mezzo la Giunta regionale tace su una mia interrogazione di chiarimento sul disagio che, a causa del malfunzionamento del nuovo sistema informatico, regna sovrano nei due importanti ospedali della Azienda Ospedaliera Universitaria di Verona. Quanto basta per esigere due cose: da un lato la sospensione temporanea del sistema, finché non si risolvono i problemi riscontrati, ed il ripristino di quello vecchio ma evidentemente più efficiente di quello introdotto. Contemporaneamente, la convocazione urgente di un incontro in Regione con l’assessore regionale e i sindacati per far luce e mettere mano immediatamente ad una situazione inaccettabile».
Così la consigliera veronese del PD Veneto e vice presidente della Commissione Sociosanitaria, Anna Maria Bigon, che con una dura presa di posizione aggiunge: «Avevo depositato a luglio un’interrogazione sulla vicenda alla quale però non abbiamo ricevuto ancora risposta. Intanto il tempo passa e, nonostante la formazione sul campo dei sanitari, la situazione ad oggi non è migliorata, malgrado le rassicurazioni sulla temporaneità dei disagi. Una serie di disservizi subiti dai cittadini, costretti a rivolgersi ad altri ospedali, con tutte le conseguenze del caso».

Elena Ostanel (Il Veneto che Vogliamo) richiama Zaia
«Scorrendo il capitolo ‘Regione & Informatica’, oggi avremmo preferito avere un software per le aziende sanitarie che funzioni e non faccia ammattire utenti e addetti, invece di una manciata di contenuti promozionali sui social». A dirlo Elena Ostanel, consigliera regionale del gruppo Il Veneto che Vogliamo, che aggiunge: «Ecco, in luogo dei ‘creators’, avremmo preferito che i rodati riflettori del Balbi si accendessero sulle reiterate e prolungate problematiche del Sio, il nuovo Sistema informatico ospedaliero che a Verona, da quando è stato introdotto, ha causato ritardi e disfunzioni continue nell’erogazione delle prestazioni, con numerose proteste degli utenti anche sugli organi di informazione, e giusto ieri la dura presa di posizione di sigle sindacali in rappresentanza degli addetti, il cui lavoro è messo a dura prova dalle disfunzioni del sistema Trakcare».
«Ci piacerebbe – prosegue Ostanel – che il presidente Zaia di fatto invisibile a palazzo Ferro Fini, venisse in aula a tratteggiare questa vicenda, che forse un poco dovrebbe preoccuparlo anche in proiezione futura, visto che al sondaggio interno dei sindacati oltre il 90% dei dipendenti ha risposto che il Sio causa ritardi nelle erogazioni delle prestazioni, che i problemi informatici segnalati non si risolvono e si ripresentano, generando nuove criticità. Inoltre, per l’80% degli addetti, i crash non stanno diminuendo».
«Vorrei sapere se una fase Beta costellata di così tante inadeguatezze fosse stata già prevista per un gestionale che, alla ragguardevole cifra di 122 milioni di euro per un appalto in cinque lotti gestito da Azienda Zero, dovrebbe rivoluzionare poi, dopo Verona, tutte le Aziende Ulss venete. Parliamo di una tecnologia che molti professionisti sanitari scaligeri stanno ancora reputando lenta, inadeguata e ridondante e non può essere testata sulla pelle degli utenti, sul sacrificio degli addetti e sulla pazienza di entrambi”, conclude Ostanel».

Flavio Tosi (FI) contro Azienda Zero
«La colpa dei disagi non è certo dell’Azienda Ospedaliera di Verona, anzi il direttore generale Bravi e medici, professionisti e dipendenti che lavorano in borgo Trento e borgo Roma stanno facendo i salti mortali per limitare i danni a pazienti e cittadini. Il personale ospedaliero e sanitario sta vivendo un notevole carico di stress e a loro va la mia solidarietà. Ma la responsabilità di quanto sta accadendo è su scala regionale, quindi di Azienda Zero» rincara la dose l’on. Flavio Tosi, coordinatore regionale di Forza Italia.
«È Azienda Zero che ha indetto la gara d’appalto, che si è aggiudicata il consorzio di imprese che ha installato il software. Probabilmente qualcosa non ha funzionato in quella gara. Adesso le criticità le stanno vivendo gli ospedali di borgo Trento e Borgo Roma, a Verona, perché sono i primi in Veneto a sperimentare il nuovo gestionale informatico, ma se non si pone rimedio poi i problemi si riverseranno anche sull’Ulss 9 e su tutte le aziende ospedaliere e Ulss venete».
«Non è facile uscire dal ginepraio che Azienda Zero ha creato perché di mezzo c’è una gara aggiudicata. – conclude Tosi – La soluzione più efficace non è certo lo stato di agitazione ed è un errore puntare il dito contro AOUI. Serve invece un tavolo di confronto tra sigle sindacali e i vertici di Azienza Zero».

La chiosa del direttore generale dell’AOUI Callisto Bravi
«Il nuovo sistema informatico ospedaliero è un progetto complesso, unico in Italia, e quindi richiede un grande impegno operativo. È un cambio epocale al pari di quello della ricetta elettronica e che avrà una ricaduta di semplificazione nel rapporto fra la popolazione e tutte le strutture sanitarie del Veneto. Non commettiamo, quindi, l’errore di perdere di vista questa complessità, rispetto alla quale abbiamo sempre avuto un atteggiamento di trasparenza senza mai negare le criticità fisiologiche nella iniziale messa a terra del nuovo software, come per altro accade in ogni progetto di innovazione.
Ecco perché oggi le polemiche e i polveroni generici non sono utili, generano confusione, incertezza e purtroppo possono avere un effetto destabilizzante sull’utenza. Non mi riconosco in chi vorrebbe vedere Verona in crisi per l’introduzione del Sio, tanto meno in chi attacca il progetto in modo strumentale o chi sposta il mirino attaccando la Regione e questa progettualità.
Il Sio è un progetto che è frutto del lavoro di squadra fra Regione, Azienda Zero, Arsenal e le strutture sanitarie venete. Ogni realtà territoriale lo deve adattare alle proprie specificità, ognuno fa la propria parte e con il supporto di tutti. Nessuno di questi si è mai tirato indietro dalle proprie responsabilità, nemmeno il personale Aoui che in questi mesi sta vivendo la sfida di un cambio epocale. Forse per alcuni maggiore di quanto potesse immaginare ma insita in progetti di questa natura, che comportano anche una nuova organizzazione del lavoro da parte del personale. In un’ottica di miglioramento dell’offerta sanitaria ai cittadini.
Ricordo come non sono mancate le polemiche che accompagnarono l’introduzione delle ricette dematerializzate: anche in questo caso il Veneto fu la prima Regione a volere questa innovazione e oggi il cittadino non deve più correre da un ambulatorio all’altro per ottenere le ricette e può trovarle direttamente nella propria applicazione o in farmacia.
Sul Sio, Regione e Azienda Zero sono consapevoli dell’importanza e complessità di questo progetto, così come sanno che un grande ospedale come quello di Verona non è mai venuto meno al suo compito di assistenza e di eccellenza sanitaria. Regione, Azienda Zero e Aoui sono impegnate per la salute dei pazienti, il benessere della collettività e dei dipendenti. Tutto il resto è strumentalizzazione».

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