È morto a 64 anni Paolo Rossi, l’ex calciatore campione del mondo con l’Italia nel 1982. Ne ha dato notizia nella notte la moglie Federica Cappelletti, sul suo profilo Instagram, dove ha pubblicato una foto di lei insieme al marito e la scritta “Per sempre”.
Negli stessi minuti dava conto della scomparsa di ‘Pablito’ anche il vicedirettore di RaiSport, Enrico Varriale: «Una notizia tristissima, ci ha lasciato un indimenticabile, che ci ha fatto innamorare tutti in quell’Estate dell’82 e che è stato prezioso e competente compagno di lavoro negli ultimi anni».
Nato a Prato il 23 settembre del 1956, Rossi si aggiudicò anche il titolo di capocannoniere in quel Mondiale di Spagna del 1982 sotto il ct Enzo Bearzot. Stesso anno in cui vinse il Pallone d’oro. Con la Juventus di Giovanni Trapattoni negli anni ’80 ha vinto due scudetti, una Coppa Italia, una Coppa delle coppe, una Supercoppa europea e la Coppa dei campioni nel 1985.

Nel 1986-1987 Rossi indossò anche la maglia dell’Hellas, dove chiuse la sua carriera calcistica.
A ricordarlo, in mattinata, anche il governatore del Veneto Luca Zaia: «Ha dribblato ancora una volta tutti ed è andato a giocare lassù. Ci mancherà. È stato uno dei pochi sportivi che è entrato nel cuore di tutti gli italiani, a prescindere dalla fede calcistica. Un campione, anche nel tratto sempre garbato, mai sopra le righe».
«Chi c’era nel 1982, e chi ha rivisto successivamente le gesta dell’Italia Mundial – prosegue Zaia – non dimenticherà mai i suoi goals, ma anche quella straordinaria sensazione di impresa che accompagnò gli azzurri nel mondiale spagnolo, del cui trionfo Pablito è rimasto e rimarrà sempre il simbolo più forte».
«I veneti e gli sportivi del Veneto – ricorda infine Zaia – sono particolarmente legati alla storia di Paolo che, prima di trascinare la nazionale al trionfo, segnò una piccola era nell’allora Lanerossi Vicenza, prima trascinando i biancorossi dalla B alla A, e poi a un grande secondo posto nella massima serie. Adios, Pablito».