Credi che la pandemia ci abbia resi più individualisti? IL SONDAGGIO

In occasione della Giornata internazionale della solidarietà, a quasi tre anni dall'inizio della pandemia da Covid-19, il quesito sull'individualismo torna a farsi sentire. L'isolamento sociale ci ha resi davvero più "sospettosi" e meno empatici?

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Si celebra oggi la Giornata internazionale della Solidarietà, istituita dall’ONU nel 2005. Cade ogni anno il 20 Dicembre, per celebrare l’anniversario della creazione del Fondo di solidarietà mondiale (2002) destinato proprio a promuovere lo sviluppo umano, nessuno escluso.

In un articolo dell’Huffington Post del 28 gennaio scorso, però, il giornalista Massimo Cerulo ha affermato: «Oggi, alla luce degli obblighi sociali portati dalla pandemia, mi sembra che l’individualismo si sia ulteriormente affermato come prima e unica religione cui appartenere. Ciò conduce a una interazione sociale che va avanti a tentoni e con i piedi di piombo: le altre persone vengono spesso evitate, magari alzando mascherine o millantando vari impedimenti alla proposta di un incontro dal vivo, corporale, “in presenza”». Una tesi avvalorata da diversi altri studi, che evidenziano appunto come la pandemia abbia portato le persone a isolarsi ed essere quasi più sospettose verso il prossimo.

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