Transizione energetica, il punto con Uni.Co.G.E

L'ingegner Filippo Randazzo è intervenuto ai nostri microfoni per presentare Unicoge, la sua realtà, e per affrontare il tema della transizione energetica.

Filippo Randazzo
Filippo Randazzo, presidente di Unicoge

Mercato gas e luce, ruolo dei comuni e dei cittadini impegnati verso una transizione energetica e ambientale, comunità energetiche… Sono questi alcuni del temi affrontati ieri nei nostri studi con l’ingegner Filippo Randazzo, presidente di Unicoge, la società partecipata da sei comuni della provincia di Verona e Vicenza che fornisce servizi a oltre trenta famiglie.

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Unicoge è una realtà medio-piccola ma molto importante, no?

Essendo una società pubblica partecipata dai comuni è naturalmente vicina al territorio; inoltre offre un servizio diretto, dando la possibilità ai cittadini di confrontarsi direttamente con la società, una possibilità non così scontata nel nostro settore. I sei comuni che ne fanno parte sono San Bonifacio, Soave, Lonigo, Cologna Veneta, Colognola ai Colli e Zimella. Unicoge ha circa 20mila punti serviti sul territorio, soprattutto in questi comuni.

Dal vostro osservatorio, come si è voluta la questione del caro energia nell’ultimo periodo?

Diciamo che finalmente i prezzi sono ritornati a valori confrontabili con quelli che storicamente ha vissuto questo mercato. Il 2022 ha visto dei picchi insostenibili nel lungo termine, ma ragionevolmente direi che questo periodo è finito. Non c’è una reale certezza del futuro che ci si prospetta, e quindi permane sicuramente l’elemento di appressione e incertezza. Il problema lo hanno avuto tutti, ognuno a modo suo. La pubblica amministrazione ha avuto grandi difficoltà, così come gli utenti privati e l’industria. Credo che la lezione del 2022 sia di dotarsi di strumenti che ci permettano di non dipendere da fattori terzi.

Come si pone Unicoge nei confronti della cosiddetta transizione energetica?

Io credo che da ogni situazione difficile vada tratto un insegnamento. Quello che abbiamo imparato quest’anno è che siamo in una grave situazione di incertezza: dipendiamo da fattori terzi che possono metterci talvolta in difficoltà. Renderci il più possibile indipendenti è dunque ormai necessario. Un altro elemento importante è la transizione verso fonti energetiche rinnovabili: sono indicazioni chiare da applicare direttamente sul territorio. Da un punto di vista anche economico l’energia rinnovabile è più conveniente.

Proprio qui entra in gioco lo strumento delle comunità energetiche…

Dal mio punto di vista le CER sono uno strumento molto importante. Mancano ancora i decreti attuativi ma sembra che questi strumenti siano estremamente efficaci per una produzione distribuita sul territorio e di proprietà del territorio.

Guarda l’intervista

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