Comunità Energetiche: a Montecitorio l’incontro informativo

Si è svolto lo scorso 22 febbraio un incontro informativo alla Camera dei Deputati relativo alle comunità energetiche e al loro impatto fondamentale sulla sostenibilità del territorio.

CER Comunità energetiche Montecitorio
Foto dalla pagina Facebook di Roberto Pella

Alla Camera dei Deputati, giovedì 22 febbraio, si è svolto il convegno dal titolo “Comunità Energetiche: perché crederci e accelerare”. Sono intervenuti l’onorevole Roberto Pella, vicepresidente nazionale Anci, Luigi Angelini, amministratore delegato Mediatip e Welfare Group, Fausto Faggioli, presidente Earth Academy, Andrea Prato, direttore generale Albatros, Ivan Stomeo, presidente Fondazione Futurae e Gianluca Santilli, presidente Osservatorio Bike Economy.

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Le proposte di Mediatip

L’amministratore delegato di Mediatip, Luigi Angelini, durante la conferenza stampa tenutasi a Montecitorio lo scorso giovedì 22 febbraio, ha fatto il punto in merito alle comunità energetiche. In particolare è intervenuto in merito allo scopo sociale delle CER.

«Per alcuni comuni questi strumenti possono fare la differenza tra la sopravvivenza e la non sopravvivenza. Io dico di più: le comunità energetiche a mio avviso sono quell’occasione per permettere ai nostri territori di ritrovare quella coesione e resilienza che oggi per loro è veramente necessaria. Stiamo globalizzando tutto, e questo potrebbe costituire un problema per i piccoli comuni e i piccoli commercianti, che si trovano sommersi da giganti multinazionali e hanno quindi bisogno di ritrovare la territorialità che li contraddistingueva».

Ha poi aggiunto: «Noi abbiamo bisogno di sfruttare le risorse delle CER per ridistribuirle sui nostri territori. Dobbiamo cogliere quest’occasione per sommare alle risultanze quei denari che le pubbliche amministrazione danno a chi è in difficoltà o danno per premiare i cittadini virtuosi. Dobbiamo investire queste risorse in un calderone che venga ridistribuito primariamente sul territorio. Perché le economie locali funzionino, devono esserci risorse, e per trovare queste risorse la comunità energetica è un’occasione da cogliere; è un treno che sta passando oggi e che noi non possiamo perdere».

Il caso di Melpignano

Dello stesso parere è anche Ivan Stomeo, presidente di Fondazione Futurae, che include circa duecento borghi italiani. «Sono stato sindaco per dieci anni di Melpignano, una piccola comunità in provincia di Lecce. Nel 2010 abbiamo pensato di mettere in piedi una prima comunità energetica, quando ancora non se ne parlava. Le CER permettono ai turisti e ai cittadini di sentirsi parte attiva del Comune, facendolo rivivere e donandogli nuova energia. Per fare questo servono dei “borghi smart”, con delle infrastrutture che possano dare al cittadino la possibilità di vivere bene. Dieci anni fa abbiamo pensato di mettere insieme dei cittadini, prendendo 29 abitazioni e costruendo una cooperativa nella piazza principale del paese, con 29 impianti. Una cosa molto semplice, dove il cittadino ha messo a disposizione il tetto e il cittadino usa l’energia e prende il surplus, e la cooperativa di comunità prende l’incentivo attraverso un accordo con il GSE».

Ha poi aggiunto: «Non abbiamo inventato nulla, semplicemente invece di farlo singolarmente, come si poteva fare allora, lo abbiamo fatto mettendoci in rete. La forza di quel progetto è che gli utili sono stati riversati all’interno della comunità, permettendo di investirli in altri settori più carenti, come la mensa scolastica. Noi viviamo nell’era del fuoco, perché continuiamo a bruciare carburante: è il momento di invertire la tendenza e puntare sulle rinnovabili e provare a mettere insieme pubblico e privato per dare risposte alle piccole comunità».

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