“Verona Digitale”, il futuro passa dalle nuove tecnologie

Si è svolto lunedì pomeriggio presso la sede dell’Ordine degli Ingegneri di Verona il primo di una serie di appuntamenti organizzati da Verona Network dedicati ai temi dell’innovazione e della tecnologia. Analisi, riflessioni ed esperienze immersive condivise col pubblico presente in sala.

Verona Digitale
I visori provati dal pubblico

La rivoluzione digitale, in parte caratterizzata da una ampia e recente diffusione della cosiddetta intelligenza artificiale, è già iniziata da tempo, e quello che è certo è che non ci si può sottrarre. Questo il messaggio principale che è emerso dal tavolo di confronto che si è tenuto lunedì 22 maggio nella sede dell’Ordine degli ingegneri dal titolo Verona Digitale,Innovazione & Tecnologia organizzato da Verona Network con il patrocinio dell’Ordine e il supporto di Contec ASQ.

Dopo il video saluto dell’assessore alle politiche giovanili e innovazione del Comune di Verona Jacopo Buffolo, il quale ha ricordato l’impegno assunto dall’amministrazione per efficientare gli apparati digitali dell’ente pubblico, è seguito l’intervento del consigliere dell’Ordine Mattia Zago, esperto in cybersecurity.

Nicola Freddo, funzionario della Regione Veneto, ha poi ha ricordato il piano di digitalizzazione regionale dei prossimi cinque anni, caratterizzato da nove ambiti, i cosiddetti “nove ecosistemi”, e un progetto rivolto ai giovani: Veneto Stars, che prevede tra le diverse iniziative in campo, anche l’utilizzo di dati di derivazione spaziale, applicati al settore agrifood.

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La parte iniziale della serata è stata caratterizzata dalla video intervista a Stefano Quintarelli, imprenditore informatico, pioniere in Italia sui temi della digitalizzazione. Quintarelli, che a fine anni Ottanta ha realizzato la prima rete indipendente di posta elettronica in Italia, è stato anche co-fondatore di I.NET, il primo Internet Service Provider commerciale in Italia orientato al mercato professionale.

Verona Digitale
il video intervento di Stefano Quintarelli

«Noi pionieri della rete immaginavamo il World Wide Web come uno spazio democratico, libero, aperto a chiunque, il tempo poi ci ha consegnato, invece, una fotografia diversa. – ha spiegato Stefano Quintarelli – Oggi la rete è in mano a cinque o sei colossi che si contendono gli utenti e che rendono molto difficile la creazione di avventure pionieristiche come quelle che abbiamo avviato più di trent’anni fa».

Internet fatta a pezzi è anche il titolo del libro che l’imprenditore digitale veronese ha scritto assieme a Vittorio Bertola (ingegnere, esperto di policy e attivista per i diritti digitali), uscito per Bollati Boringhieri nel marzo del 2023. «Questo non vuol dire che non ci sia più spazio, ma serve molta più fatica per uscire dal mainstream ed essere indipendenti e sottoposti a un regime meno coercitivo rispetto a quello attuale. – ha proseguito l’inventore dello SPID – Venendo alla digitalizzazione, beh, i dati hanno e avranno sempre più importanza. Rivolgendomi al pubblico di professionisti e di imprenditori in sala, qualora non sapeste da dove iniziare, cominciate a mettere via dati».

Dello stesso avviso è stato Roberto Siagri, presidente del consorzio di aziende Carnia Industrial Park e presidente della Cabina di Regia di IP4FVG, il digital innovation hub della Regione Friuli Venezia Giulia, il quale ha spiegato anche come la tecnologia ci stia fornendo un’opportunità per lanciare un modello economico alternativo a quello capitalistico, più vicino alle nuove generazioni e più sostenibile. «Si va verso un’economia caratterizzata non più da una produzione massiccia e una cultura del possesso, pensiamo ad esempio al mondo delle auto, ma verso una produzione più contenuta, dal valore superiore, sostenuta dalla servitizzazione della stessa. – ha spiegato Siagri – La tecnologia ha abbassato i costi di produzione (in tasca, con uno smartphone abbiamo un calcolatore da milioni di dollari degli anni Cinquanta) e messo in connessione le persone. Dobbiamo iniziare da questo paradigma per trovare una strada di uscita da un modello che non può più reggersi in piedi».

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Massimiliano Turazzini, start up business manager ha illustrato alcuni utilizzi dell’intelligenza artificiale e in particolare di ChatGPT: «Tutto ciò che vedete nelle slide che sto proiettando, comprese le immagini, è stato creato con l’intelligenza artificiale. – ha sottolineato – L’IA è già tra noi da tempo, ChatGPT ha solo creato un’interfaccia semplice ad uso e consumo di tutti. In futuro, ma anche oggi, nel presente, non possiamo più prescindere dalla conoscenza di questi strumenti. Pensate che nel mese di aprile, nel web, erano censite circa tremila applicazioni basate sull’intelligenza artificiale. Nel mese di maggio ne ho contate più di quattromila, questo significa che c’è una curva di crescita esponenziale che impatterà inevitabilmente sulla nostra quotidianità, a casa come sul lavoro. È importante esserne consapevoli»

Livia Manfredini e Giulia Stoppa, rispettivamente responsabile sviluppo e responsabile formazione di Contec AQS hanno spiegato come e perché abbiano introdotto il metaverso nei corsi di formazione sulla sicurezza che erogano con la società di appartenenza: «Ce lo hanno chiesto i clienti, è un’esperienza immersiva totalizzante, originale, coinvolgente. Si ha l’opportunità di imparare regole in maniera molto diversa da quella a cui eravamo abituati e vediamo che gli indici di apprendimento sono aumentati vistosamente».

Anche il pubblico presente all’incontro ha provato con interesse e curiosità i visori messi a disposizione dell’azienda per provare questa nuova esperienza.

A chiudere la serata è stato Paolo Errico, amministratore delegato di Maxfone, il primo data provider indipendente d’Europa, e vicepresidente nazionale Piccola Industria di Confindustria. «Le nostre PMI hanno bisogno di dotarsi di infrastrutture tecnologiche e digitali, anche di ricorrere all’IA per essere più competitive. Concordo con Quintarelli, il primo passo è mettere via dati, anche se non si ha una piena consapevolezza, ora, del perché. È un investimento per il futuro».

Verona Digitale è stato il primo di una serie di incontri che Verona Network intende promuovere in provincia di Verona e a livello regionale per contribuire a diffondere una nuova cultura d’impresa ispirata alla digitalizzazione, alla tecnologia e all’utilizzo dei sistemi di intelligenza artificiale, finalizzata all’individuazione di nuove opportunità di business e di sviluppo per le imprese.

Convegno Verona Digitale
I relatori del convegno “Verona Digitale”

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