«Unire il Paese» è l’appello dei sindacati

Il commento di Massimo Castellani, segretario generale Cisl Verona, dopo la manifestazione nazionale di sabato 22 giugno a Reggio Calabria, a cui hanno partecipato anche una delegazione veneta e una veronese.

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“Ripartiamo dal sud per unire il paese” è il motto del raduno sindacale dello scorso 22 giugno, quando a Reggio Calabria hanno sfilato in 25 mila persone provenienti da tutta Italia. I segretari nazionali di Cisl, Cgil e Uil erano in testa al corteo, per supportare i lavoratori e lanciare un messaggio forte al Governo. Dal Veneto sono partiti circa in 400 per far sentire la propria voce, di cui una cinquantina di veronesi. Il Segretario Generale Cisl Verona Massimo Castellani ci spiega il significato della manifestazione, cioè unire il Paese.

«Non si può pensare di essere forti in Europa se abbiamo l’Italia divisa. Quelle che sta portando avanti in questo momento il Governo sono politiche che per noi non sono adeguate.» Castellani si riferisce prima di tutto al redditto di cittadinanza: «Il ministro all’epoca ha denunciato la presenza di quattro milioni e mezzo di poveri nel nostro Paese, ma a chiedere il reddito di cittadinanza sono stati solo un milione e mezzo di cittadini. Questo non significa che mancano all’appello tre milioni e mezzo di persone, ma che molto probabilmente c’è tutto un lavoro sotterraneo. Questo dimostra che da parte del Governo non c’è l’esatta percezione di qual è il problema».

Il risultato, spiega Castellani, è che ora si sta discutendo di come utilizzare queste risorse destinate al reddito di cittadinanza, che «assieme a Quota 100 dovevano essere i pilastri per rilanciare il Paese. Quello che serve, continua il Segretario Generale Cisl Verona, sono investimenti e un’idea di una politica industriale per l’Italia.

Sulla flat tax Castellani aggiunge «Sappiamo tutti che andrà a incidere sui redditi medio-bassi, riducendo le imposte su quelli medio-altri. Sono politiche che non possiamo assolutamente condividere, ma non solo noi, nessuno, nemmeno gli imprenditori. Non sono quelle che possono far ripartire l’Italia». Politiche nazionali che, necessariamente, incidono sulla nostra città e sull’intero territorio.

Per quanto riguarda le crisi aziendali aperte, tra cui quella veronese dell’Unilever, Castellani denuncia un’incapacità del Governo di avviare politiche industriali e di intervenire per le realtà in difficoltà. Si tratta di situazioni spesso drammatiche per i lavoratori, che vanno «ricondotte almeno in parte nella giusta direzione, perché queste aziende possano ripartire o quantomeno i lavoratori possano essere collocati in altre attività con delle politiche attive». E proprio le crisi aziendali sono in primo piano nell’agenda Cisl Verona, insieme alla questione municipalizzate, in particolare le sorti di Agsm.

La manifestazione nazionale di sabato 22 giugno “Ripartiamo dal Sud per unire il Paese” promossa da Cgil,Cisl e Uil a Reggio Calabria.