Salesiani San Zeno e l’arte del lavoro manuale

La Scuola di Formazione Professionale Salesiani San Zeno ha una storia decennale e opera in sei settori professionali: dai più storici come meccanico, elettrico e grafico a quelli più innovativi e contemporanei, come l'energia, la termoidraulica e a Sant'Ambrogio di Valpolicella l'arte e automazione del marmo.

Dalla pagina Facebook Istituto Salesiano San Zeno.

La Scuola di Formazione Professionale Salesiani San Zeno opera in sei settori professionali: automotive, meccanica e automazione, elettrico elettronico, energia e termoidraulica, grafica e comunicazione e nella sede di Sant’Ambrogio di Valpolicella il settore arte e automazione del marmo. Parliamo di formazione con Francesco Zamboni, direttore della scuola.

Perché questi percorsi?

Alcuni sono storici, il settore meccanico, la parte elettrica, perché sono figli del boom economico degli anni ’60, come anche la grafica inizialmente, che poi però si è evoluta perché ci siamo accorti che non poteva più rispondere alle esigenze del territorio e quindi abbiamo unito l’elemento comunicazione. Recentemente abbiamo creato il settore energia e termoidraulica, un settore che ha messo insieme competenze in passato difficili da mettere d’accordo, la parte elettrica e quella termoidraulica, impiantistica proprio perché l’evoluzione del settore del risparmio energetico ha portato a integrare i diversi elementi dell’impiantistica. Anche il settore dell’arte e automazione del marmo nasce proprio per volontà delle imprese: trent’anni fa le imprese del Distretto del Marmo di Sant’Ambrogio hanno voluto creare questo percorso formativo proprio per poter avere formati le leve del futuro all’interno delle aziende; ci sono due indirizzi, uno è nell’ambito più artistico, quindi il finitore, colui che modella, e l’altro quello dell’automazione, che riguarda la programmazione delle macchine per poter lavorare il marmo. Abbiamo dei tavoli aperti con il territorio, abbiamo strutturato dei tavoli operativi con i rappresentanti delle imprese dei diversi settori produttivi, per ogni settore abbiamo attivato un tavolo di relazione con le aziende con le quali ci confrontiamo almeno annualmente per poter ritarare le loro esigenze e aspettative al termine dei percorsi. 

Cosa va per la maggiore da parte degli studenti?

In questo momento l’automotive è sicuramente uno degli elementi che attira di più i ragazzi, anche se è uno dei settori che ha subito un’evoluzione e la subirà ancor di più nel prossimo futuro con l’elettrificazione. Noi siamo partiti una decina di anni fa con questo settore e l’abbiamo tarato in vista della componente elettrica sempre più importante, l’elettronica, che di fatto farà sì che più che operatori che smontano pezzi sono più operatori che fanno una diagnosi e poi vanno a cambiare quello che serve. 

Perché una famiglia dovrebbe indirizzare il proprio figlio verso una Scuola di Formazione Professionale?

Una Scuola di Formazione Professionale è rivolta a quei ragazzi cui piace lavorare e agire con le mani, don Bosco la chiamava “l’intelligenza delle mani”, la capacità di chi sa operare nel trasformare un prodotto finito, a volte anche semplice da realizzare, ma anche con una progettualità importante alle spalle. Credo che la nostra offerta formativa possa dare un valore aggiunto: la Scuola di Formazione Professionale, dopo tre anni, rilascia un attestato di qualifica professionale come operatore, divento uno che sa lavorare nella professionalità che ho scelto. Però è insufficiente, lo diciamo alle famiglie che vengono a trovarci ai nostri Open Day, noi dobbiamo puntare in alto, cioè dobbiamo far sì che i ragazzi acquisiscano anche delle competenze tecniche e progettuali. Ed ecco l’abbinamento, fin dalla nascita della nostra scuola, il percorso dell’istruzione tecnica: i nostri ragazzi fanno tre anni di formazione professionale, imparano il mestiere e sanno dove mettere le mani, dopodiché fanno l’istruzione tecnica, il percorso che li porta al diploma e, in ogni settore di cui prima ho parlato, c’è l’indirizzo di istruzione tecnica dedicato, la filiera è completa. L’abbinamento della competenza progettuale, che uno poi ottiene al termine del percorso del diploma, con la formazione professionale è un aspetto che le aziende ci riconoscono e apprezzano nei nostri ragazzi perché vedono che hanno una marcia in più. 

Parliamo dei corsi ITS.

Abbiamo pensato la filiera della professionalità che parte dalla formazione professionale, passa dall’istruzione professionale per poi completarsi con l’istruzione tecnica superiore grazie alla collaborazione con una serie di Fondazioni che operano nel nostro Veneto. Con Fondazione Meccatronica del Veneto abbiamo istituito un percorso biennale sulla Meccatronica per approfondire tutto quello che ha a che fare con la meccanica e la meccatronica. Attraverso la formazione ITS RED abbiamo creato il percorso sull’Energy Manager, nell’ambito legato all’indirizzo energia. Sempre attraverso la Fondazione Meccatronica del Veneto abbiamo creato quello della carta e cartotecnica, che ha una finalità e una filiera per quanto riguarda l’ambito della grafica e della comunicazione. Grazie alla collaborazione con l’ITS LAST, che è proprio qui di Verona, abbiamo creato il percorso di Service Manager che è lo sbocco per chi ha fatto il settore automotive

Elena Lucia Zumerle