Un sistema salute wise (saggio) e non solo smart. È l’auspicio, ma anche l’impegno emerso dal webinar “Oltre l’emergenza”, l’appuntamento che dopo il rinvio al 2021 di Innovabiomed, il network place per l’innovazione biomedica, si è svolto ieri 26 ottobre in modalità virtuale a Veronafiere, organizzatore dell’evento insieme a distrettobiomedicale.it.

«È necessario vedere con concretezza quali sono le soluzioni da adottare nel brevissimo, nel medio e nel lungo periodo. Il presente ci dice che in Europa la situazione è fuori controllo perché i governi esitano a prendere le decisioni coraggiose che servono al momento giusto, anticipando il virus e non rincorrendolo. In Italia, con un indice di contagio pari a 2,5 e decine di migliaia di focolai – ha detto Walter Ricciardi, professore ordinario di Igiene all’Università Cattolica del Sacro Cuore e, tra gli altri incarichi, consigliere del Ministro della Salute, intervenuto oggi al webinar, riferendosi alle misure adottate dagli ultimi Dpcm – il Coronavirus non si riesce a contenere: è necessario mitigare, e questo avviene solo con dei lockdown veri, non con queste misure di facciata. Se abbiniamo gli strumenti tecnologici che abbiamo al pensiero razionale possiamo invertire la curva e affrontare un inverno non così drammatico come invece si sta prospettando».

«Ci sono più di duecento farmaci e vaccini in via di sviluppo per la lotta al Covid-19, alcuni anche in fase avanzata (due e tre), fra questi molti verranno approvati nei prossimi mesi, ma non credo che ci sarà un vaccino singolo in grado di funzionare per tutti e nemmeno per una percentuale sufficientemente alta di persone. È irrealistica l’idea secondo cui all’arrivo del vaccino tutti i problemi saranno risolti». Lo ha dichiarato Mauro Ferrari, presidente e CEO Dompe’ X-Therapeutics, professore di Scienze farmaceutiche dell’Università di Washington ed ex presidente del Consiglio Europeo della Ricerca, ospite ieri a Veronafiere del webinar di Innovabiomed “Oltre l’emergenza”.
«Più realistico è il fatto che ci vorrà una combinazione di approcci diversi, magari anche personalizzati, insieme a una serie di farmaci per gestire le varie rappresentazioni di questo virus. – prosegue Ferrari – Dovremo convivere con questo virus molto a lungo, ma è auspicabile che saremo presto in grado di gestirlo. Non potremo arrivare a una situazione di rischio zero e, come per tutte le altre malattie che conosciamo, bisognerà trovare un punto di equilibrio per il bene di tutti».