Garda, un contratto di lago condiviso tra sindaci e AGS

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Angelo Cresco, presidente di Azienda Gardesana Servizi
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I sindaci della sponda veronese del Garda e Azienda Gardesana Servizi (AGS) concordano sulla proposta di un Contratto di Lago e sul tema della galleria Mori – Torbole, per una gestione condivisa del garda.

In esito all’incontro di ieri pomeriggio nella sede di Azienda Gardesana Servizi a Peschiera, i sindaci del Garda  hanno approvato all’unanimità la proposta di un Contratto di Lago, sul modello dei già esistenti Contratti di Fiume. L’obiettivo è coinvolgere i sindaci della sponda bresciana, la Provincia autonoma di Trento, le province di Verona e Brescia e le regioni, per gestire le esigenze del lago in una logica condivisa e partecipata.

«Rivendichiamo il diritto – esclama il presidente di AGS Angelo Cresco – di partecipare alle decisioni che riguardano la vita e il futuro del garda. Insieme a noi, la Comunità del Garda e tutti i sindaci. La volontà è quella di arrivare a dare una risposta collettiva e far contare nelle decisioni tutti i comuni del lago.»

All’ordine del giorno anche la questione dell’utilizzo della galleria Mori – Torbole, assieme al tema del recente intervento sulla sublacuale che porta i reflui da Toscolano Maderno a Torri del Benaco. I sindaci concordano anche sulla proposta di introdurre un obbligo di pulizia e sanificazione della carena per le barche che entrano nel garda da altri specchi d’acqua, come già avviene in altri laghi d’Europa. La misura, spiega il sindaco di Bardolino Ivan De Beni, scongiura il rischio di contaminazioni biologiche per l’ecosistema gardesano.