Il fatturato dell’industria italiana, a dicembre 2018, diminuisce del 3,5% rispetto a novembre, subendo il ribasso più forte sul mercato estero. A rilevarlo è l’Istat, che su base annua segna una caduta del 7,3%. Si tratta della flessione tendenziale più accentuata dal novembre del 2009.
Male anche gli ordinativi dell’industria che, sempre a dicembre, calano dell’1,8% rispetto al mese precedente, a causa delle perdite subite sul mercato estero; su base annua il dato segna una flessione del 5,3%, la più ampia dal luglio del 2016. Anche sul ribasso tendenziale pesa soprattutto la cattiva performance registrata fuori confine. Nella media del 2018 risultano in frenata sia il fatturato che gli ordinativi: la crescita del primo si ferma al 2,3%, dal +5,6% dell’anno precedente, mentre per le commesse si registra un +2%, in deciso rallentamento a confronto con il +6,3% del 2017. Dati negativi di cui ha risentito anche lo spread, che stamattina, dopo la pubblicazione dei dati Istat, è schizzato a 274 punti base dai 262 dell’apertura.
Sulla vicenda si è espressa anche la deputata veronese Alessia Rotta: “Doveva arrivare il governo gialloverde per far sprofondare l’industria italiana ai minimi storici e far schizzare lo spread. Crolla il fatturato, il più basso dal 2009, calano gli ordini, frena la crescita, e il governo, invece di chiedere scusa, va avanti con arroganza e blinda i suoi ministri, come se fosse un gioco di ruolo e non la dura realtà che sta travolgendo cittadine e cittadini”. (Ansa)